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mercoledì 26 marzo 2008

GayLib sceglie il voto disgiunto. Un colpo al cerchio ed uno alla botte...

L’associazione gay di centrodestra appoggia il candidato socialista al Campidoglio e tutti i candidati nei municipi sensibili alle necessità della comunità glbt romana.

GAYLIB LAZIO: A ROMA VOTO DISGIUNTO. GRILLINI SINDACO E MASSIMO ERASMO (MPA) AL CONSIGLIO COMUNALE.
GayLib Lazio alle elezioni comunali di Roma sosterrà tutti i candidati glbt ed eterosolidali che si faranno carico di rappresentare i cittadini glbt e le coppie omoaffettive nei vari ambiti di competenza comunale.
Nello specifico chiediamo a tutti i candidati dei vari municipi che intenderanno avere la simpatia e il sostegno di GayLib Lazio che si curino di ampliare tutte le delibere di ambito assistenziale e socio-sanitario (accesso alla graduatoria per le case popolari, contributi alloggiativi, sussidi per l’assistenza domiciliare dei malati, consegna a domicilio dei farmaci ecc…) nella direzione della pratica tutela di ogni cittadino e di ogni coppia senza discriminazione, in base a ciò che noi riteniamo sia la buona amministrazione della vita comunale.
GayLib Lazio fa sapere inoltre che il prossimo 13 aprile sosterrà la candidatura a sindaco di Franco Grillini con Massimo Erasmo, candidato del Movimento per l’autonomia al Consiglio comunale.
“Il nostro voto - dichiara Christian Poccia, referente laziale dell’associazione – sarà disgiunto in quanto né il candidato Alemanno del PdL, né Storace de La Destra, né Ciocchetti dell’Udc o Baccini della Rosa Bianca, quelli più vicini alla nostra area culturale alternativa alle forze di
centrosinistra, ci hanno dato le garanzie minime di sostenibilità da parte di quello che noi siamo, una associazione gay. Pertanto abbiamo scelto Grillini sindaco. Si tratta di una candidatura laica e riformista, libera dagli schemi bipolari destra-sinistra, di rottura rispetto alle candidature omofobe e di bandiera per la comunità gay. Al Consiglio comunale, invece, il nostro sostegno
andrà a Massimo Erasmo, colonnello dei carabinieri candidato con il Movimento per l’Autonomia e alleato con il Popolo della Libertà. Nel suo programma – va avanti Poccia – c’è un esplicito e chiaro riferimento al mondo gay al quale Erasmo ha dedicato un capitolo che si apre con la richiesta di ampliamento dei diritti civili per la comunità gay, lesbica, bisessuale e transessuale. Qualcosa che non può non avere il nostro plauso e il nostro sostegno convinto”.

Ombretta Colli. Sarò la Binetti laica del PDL.

In questi mesi il tema dell’aborto è tornato al centro del dibattito politico. Personalmente non credo alle crociate ideologiche: né a quelle religiose, né a quelle laiche. Credo che ci sia una sola domanda concreta da farsi: la legge sull’aborto è una buona legge? I dati ci dicono di sì. Da quando è stata approvata - nel 1978 - gli aborti sono calati in maniera radicale.

Dalle 234 mila interruzioni di gravidanza registrate nel 1982, si è passati alle 137 mila del 2004. Una diminuzione pari al 40%. Sono ancora tanti, questo è certo. Se ogni singolo aborto è un dramma, è anche vero che ogni interruzione di gravidanza evitata è una vittoria per tutti. Sono le cifre che dimostrano come questa legge tanto discussa funzioni. Ma oltre ai numeri relativi al calo degli aborti, che pure sono importanti, c’è anche un dato di civiltà in questa legge: la difesa della dignità e della vita di noi donne. Dopo la sua approvazione per esempio, le morti causate dagli aborti clandestini sono praticamente scomparse. Per tutti questi motivi non condivido l’idea di modificare la 194. Dirò di più: mi candido a difendere i valori laici che stanno dietro a questa legge all’interno del PDL, così come la senatrice Binetti difende quelli cattolici nel PD. Sarò insomma la “”Binetti laica” del Popolo delle Libertà. Una garanzia per le tantissime donne che si apprestano a votare il centro-destra.

La legge sull’aborto non è in discussione. Se c’è qualcosa da rivedere della 194, è semmai una sua migliore applicazione nella parte relativa alla prevenzione. Sono infatti in crescita le interruzioni di gravidanza tra le giovani donne e le immigrate, un chiaro segno di come ci sia ancora molto da fare: dall’informazione sessuale agli aiuti alla maternità. Temi che mi impegno a portare in Senato con tutta la forza e la competenza necessaria, maturata nella mia esperienza di donna e di Presidente della Provincia di Milano.
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