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lunedì 28 aprile 2008

GayLib si complimenta con Alemanno ma non hanno una strategia pro-gay ora che il centrodestra ha conquistato Roma.

«Con lui c'è la maggioranza dei gay che non si riconosce nella strategia di omosessualizzazione e resistenza pietosa portata avanti dalle associazioni gay di sinistra».

«Facciamo i migliori auguri di buon lavoro al sindaco Gianni Alemanno. Roma è una città che ha bisogno di cambiamento, di una maggiore sicurezza e di più libertà. Confidiamo nel nuovo primo cittadino affinché in ossequio al valore scelto come bandiera sappia operare con coscienza e responsabilità verso i diritti di tutti, senza dimenticare la comunità omosessuale».

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Berlusconi: "Roma merita il buon governo del Pdl".

(Il Giornale) "Roma è una città stupenda, una grande capitale, che meritava e merita un buongoverno degno delle più importanti capitali europee. Questo significa che deve essere amministrata meglio di quanto sia stato fatto negli ultimi 15 anni dalla sinistra". Lo afferma il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, nella nota di commento alla vittoria di Gianni Alemanno per Roma. "I romani lo hanno capito - prosegue il premier in pectore - e, con una maggioranza chiara e di grande significato politico, hanno premiato il programma di buongoverno del Popolo della Libertà, volto a coniugare una maggiore sicurezza di Roma con l’ammodernamento delle infrastrutture urbane, indispensabili per migliorare la qualità della vita dei romani e sostenere lo sviluppo economico di una città patrimonio del mondo intero".

"Nella sua prima dichiarazione, dopo la vittoria, Gianni Alemanno si è impegnato ad essere il sindaco di tutti i romani, anche degli elettori che si sono schierati per l’altra parte. È un impegno - sottolinea Berlusconi - che gli fa onore, poiché le sfide che dovrà affrontare per fare di Roma una città più bella, più pulita, più ordinata, più vivibile richiederanno un consenso ampio e unitario della cittadinanza romana".

"Mi auguro che, nonostante la sconfitta, l’opposizione che siederà in Parlamento e in Campidoglio confermi l’impegno a collaborare nella riforma dell’architettura istituzionale, compresa quella di Roma capitale". "Grazie Romà, grazie a tutti i romanì - scrive Berlusconi - e un grande augurio di buon lavoro a Gianni Alemanno, nuovo sindaco di Roma".

Rutelli: "Le elezioni sono state vinte da Alemanno". E lo accusa di strumentalizzazioni.

Il candidato del Popolo delle libertà, Gianni Alemanno, è il nuovo sindaco di Roma. Succede a Walter Veltroni, dimessosi per partecipare quale candidato premier alle ultime elezioni politiche.

Hanno terminato lo scrutinio il 97,08% degli Uffici elettorali di sezione. I risultati, non ancora ufficiali, danno Alemanno al 53,62%, contro il 46,38% ottenuto dall'altro candidato ammesso al ballottaggio, Francesco Rutelli (PD)...

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La parabola Rutelli, ovvero: chi è causa del suo mal...

(Cadavrexquistar) Quanto mi dispiace! Oh, quanto mi dispiace! Sono in ambasce perché il povero Francesco Rutelli non è stato eletto, per la terza volta, sindaco di Roma e ha dovuto cedere il passo al truce Gianni Alemanno. Chissà, forse non è stata proprio una buona idea quella di candidare chi è stato condannato - in Cassazione - per le consulenze d'oro ai tempi dei suoi precedenti mandati e ha, disgraziatamente, inaugurato la stagione cristiano-fondamentalista del neonato Partito Democratico attraverso quell'operazione di ingegneria genetica che vede la sua punta di diamante nella candidatura di Paola Binetti in Parlamento. Forse qualcuno pagherà per aver imposto per la terza volta un personaggio di questo tipo, senza nessun tipo di consulenza democratica prima. Forse qualcuno si accorgerà che questa rincorsa ai voti del centro e dei cattolici non ha portato esattamente i frutti sperati. Forse qualcuno intonerà un mea culpa per aver parlato di "difesa della laicità" schierandosi però subito, al primo voto, dietro questo baciapile. In ogni caso, se guardo i risultati, una cosa mi colpisce: non sarebbero bastati i voti dell'Udc e della Destra per far recuperare ad Alemanno lo stacco che aveva con Rutelli. Questo vuol dire che, molto probabilmente, Alemanno ha attinto anche ai voti di molti che avrebbero eletto un altro candidato di centrosinistra, se fosse stata data loro l'opportunità di farlo. Ma più poté il disgusto per il Rutelli, a quanto pare. Dal 45,8% del primo turno, Rutelli è salito al 46,4%, mentre Alemanno è passato da un 40,7% a un 53,6%. I numeri, dunque, parlano. Io, comunque, non mi preoccupo: già mi aspetto una bella resa dei conti all'interno del Partito Democratico e un radicale ripensamento sulla strategia di "conquista del centro e della destra", fallita, perché è evidente che tra l'originale e la copia, meglio l'originale, e tra il nemico e il traditore, be', meglio il nemico. E poi non mi preoccupo anche perché sono certo che, da galantuomo qual è, Rutelli non userà l'escamotage di farsi recuperare alla Camera, ma resterà in consiglio comunale, a Roma, dove combatterà una dura opposizione. Di sinistra e laica, ovviamente. Conoscendolo. Però... quanto mi dispiace, ah, quanto mi dispiace!

Alemanno sindaco, una sfida per i gay romani.

(River-blog) Gianni Alemanno è il nuovo sindaco di Roma. Con un risultato che neanche lui si aspettava, ha sconfitto il più quotato Francesco Rutelli. Era una sfida difficile, il cui risultato era difficilissimo da prevedere, anche per il sottoscritto e per i sondaggisti con cui mi era capitato di parlare nei giorni scorsi (”Una previsione? Impossibile. 50 e 50″ mi ero sentito direi solo ieri). Ma la sconfitta rutelliana era nell’aria. Walter Veltroni è stato il miglior sindaco che Roma abbia mai potuto avere. Un sindaco che si sporcava le mani con le questioni di tutti i giorni, e che ama la politica, col cuore e con lo stomaco. Ma Rutelli, a sentire molte persone di sinistra, non era per niente amato. Scorbutico, arrogante, saccente: gli aggettivi che ho sentito più spesso da chi parlava di lui.

E adesso? Scelgo la prospettiva della comunità gay romana, da sempre divisa, spesso per banalissime questioni di soldi (penso agli accordi dell’ArciGay di Roma con la giunta Veltroni per una linea telefonica d’ascolto - accordo ‘promesso’ anche da Rutelli; penso agli inutili scontri tra il Mario Mieli e Digayproject; alle polemiche sui partiti da sostenere). Ecco, io penso che di fronte alla vittoria di una destra che certamente non si batterà per i diritti gay (Rutelli lo avrebbe fatto?), venga offerta una possibilità. La possibilità di compattarsi, di fare fronte unico contro l’omofobia che è spesso latente nella destra italiana, così diversa da quella Usa. I gay della capitale possono fare quello che a livello nazionale non è mai stato fatto: unire le forze, creare una sigla forte, in grado di smuovere interessi, politici ed economici. Insomma, fare una lobby vera e propria, come avviene in America.

Detto ciò, viviamo in un paese di centrodestra. Ormai credo sia un dato di fatto.
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Ore 17.30, dal sito del Ministero degli Interni:

  • Rutelli: 46.921
  • Alemanno: 53.078