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giovedì 24 aprile 2008

Pecoraro Scanio, trombato in Parlameno porta a casa 9.000 euro al mese.

(Il Giornale) Trombati? Sì ma con il portafoglio bello gonfio. Ora passa all'incasso tutta la schiera di ex parlamentari che, per essere entrati nel Palazzo, hanno diritto a pensioni e liquidazioni d'oro. Un'inchiesta di Panorama, oggi in edicola, fa le pulci ai prossimi ex membri della «casta»: deputati e senatori non rieletti che tuttavia hanno diritto a buonuscite di tutto rispetto. Tutta colpa di una vecchia norma degli anni Ottanta. Con 20 anni di contributi, a prescindere dall'età dell'onorevole, il Parlamento scuce. Per tutta la vita.
Basta essere stati eletti prima del 2001. Ed ecco cosa viene fuori: ci sono i baby pensionati, quelli cioè che all'anagrafe hanno 50 anni o meno ma ne hanno molti di contribuzione (chi non arriva a venti può sempre riscattare i contributi mancanti ndr). Alfonso Pecoraro Scanio, 49 anni, 5 legislature alle spalle, si porterà a casa 8.836 euro lordi al mese. Interpellato, ha ammesso che «sì, è un privilegio ma lo utilizzerò anche per sostenere il volontariato ambientale». Antonio Martusciello (Fi), di anni ne ha 46, di cui 14 passati in Parlamento.

Potrebbe riscattare i restanti per arrivare a 20 e portarsi a casa per tutta la vita 7.959 euro lordi al mese. Pietro Folena, Prc, di anni di contributi ne ha 25: per lui sono garantiti 8.836 euro al mese. E ancora, tutti sotto i 60 anni di età, avranno il vitalizio di 7.959 euro lordi al mese, tra gli altri, Enrico Boselli (Psi), Oliviero Diliberto (Pdci), Ramon Mantovani (Prc) Maurizio Ronconi (Udc), Enrico Nan (Forza Italia), Fulvia Bandoli (Sd). Un po' meno (6.203 euro) prenderanno Tana de Zulueta (verdi), Salvatore Buglio (Rnp), Gloria Buffo (Sd).
Poi ci sono quelli con la mega liquidazione, che hanno 30 anni di contributi versati e/o riscattabili. Per loro 9.363 euro lordi al mese. Si tratta di Ciriaco De Mita (Rosa bianca), Gerardo Bianco (ex Margherita), Paolo Cirino Pomicino (Dc), Sergio Mattarella (Pd), Vincenzo Visco (Pd), Luciano Violante (Pd) e Valdo Spini (Psi). Il Senato staccherà un assegno di 9.604 euro per Armando Cossutta (Pdci), Egidio Sterpa (Fi), Alfredo Biondi (Fi), Clemente Mastella (Udeur), Willer Bordon (Consumatori) e Edo Ronchi (Pd).
Ma non è finita qui. C'è infatti anche una sorta di trattamento di fine rapporto, che il Senato chiama «assegni di solidarietà». Il tfr di Palazzo Madama e Montecitorio è pari all'80% dello stipendio, moltiplicato per gli anni effettivi di mandato. Una bella sberla, quindi, liquidare Armando Cossutta (Pdci) che si porta a casa 345.744 euro, Clemente Mastella (307.328 euro), Alfredo Biondi (278.516 euro), Angelo Sanza (337.068), Luciano Violante (271.527), Sergio Mattarella e Vincenzo Visco (234.075).

Una montagna di denaro, insomma. Il Senato ha già messo da parte 8 milioni di euro per saldare gli onorevoli. Soldi loro, certo. Ma se in vent'anni un deputato sborsa 241.561 euro e l'aspettativa media di vita è di 78,6 anni, un neopensionato di 50 anni incasserà il vitalizio per 28 anni e mezzo. Gravando sulle casse dello Stato per oltre 2 miliardi di euro.

Cesare Salvi (Sd), alfiere della lotta contro i costi della politica, giura: «Mi sono battuto come un leone per modificare queste norme ma ho constatato un deficit culturale della sinistra su questi temi». E in effetti la riforma del 2007 annulla il riscatto dei contributi; il vitalizio si calcolerà sugli anni effettivi di mandato e le aliquote partiranno dal 20% per una legislatura al 60% per 15 anni e oltre.

Amministrative in Toscana. Ultimi brividi da ballottaggi, Pd-Sinistra uniti a Viareggio dove GayLib appoggia il Pdl.

A Massa il duello per il sindaco esclude la destra, a Pisa in vantaggio Filippeschi.
(Simona Poli - La Repubblica, edizione di Firenze) Ballottaggi da brividi. Domenica e lunedì tornano alle urne i cittadini di Pisa, Viareggio e Massa chiamati ad eleggere i sindaci e, solo a Massa, il presidente della Provincia. La frattura tra Partito democratico e Sinistra, a quindici giorni di distanza dalla vittoria di Berlusconi alle politiche, non si risana. Solo a Viareggio - dove il candidato del centrodestra Luca Lunardini è in vantaggio di oltre 17 punti col 45,7 per cento - Pd e Arcobaleno "fanno pace" e sostengono insieme Andrea Palestini. Martedì sera al Principe di Piemonte una folla generosa di applausi e fischi ha seguito il faccia a faccia organizzato dal Tirreno tra i due aspiranti sindaci. Palestini parte svantaggiato e deve recuperare, per lui ieri si sono mossi il presidente toscano Claudio Martini e il segretario regionale del Pd Andrea Manciulli, mentre stasera alle 18 a parlare accanto a lui in piazza Margherita sarà Piero Fassino. Nella difficile impresa di battere l´urologo Lunardini, il candidato sostenuto al primo turno da Italia dei Valori, Socialisti e Pd può contare sul sostegno dell´Arcobaleno che appoggiava il vicepresidente del Senato Milziade Caprili, che è riuscito a superare il 12 per cento a Viareggio nonostante il crollo della Sinistra. Nessun apparentamento invece con il Laboratorio per la democrazia dell´assessore uscente della giunta Marcucci Cristina Boncompagni, che però assicura a Palestini che farà campagna per lui con l´obiettivo di battere la destra. Lunardini ha chiuso un accordo con le liste civiche Vivere Viareggio, Per Torre del Lago e Viareggio nel cuore che al primo turno hanno ottenuto quasi l´8 per cento. Battaglia all´ultimo voto, quindi.
Meno incerta la situazione a Pisa, dove al primo turno il deputato Pd Marco Filippeschi ha raggiunto il 47,4 contro il 32,4 di Patrizia Tangheroni Paoletti candidata dal centrodestra. Nessun apparentamento con l´Arcobaleno per lui, mentre il Pdl ha ora l´appoggio della lista dell´Udc di Luca Titoni, che al primo turno ha avuto il 3,7, e con la Destra di Sonia Avolio che ha il 2 per cento.
Complicatissima la vicenda di Massa, dove per il Comune si sfidano il sindaco uscente Fabrizio Neri, candidato del Pd, e l´ex sindaco Roberto Pucci, esponente dello stesso partito ma adesso espulso, che è stato appoggiato dalla Sinistra Arcobaleno. Con lui si sono apparentate le liste dell´ex assessore Marco Andreani con il 5 per cento e la Lista comunista di Rinaldo Valenti. Ma la vera incognita restano gli elettori del centrodestra: cosa faranno domenica? Diserteranno in massa le urne oppure sceglieranno di essere l´ago della bilancia della competizione elettorale? E cosa segneranno sulla scheda delle provinciali gli elettori della Sinistra, chiamati a sostenere Pucci al Comune? In Provincia il presidente uscente Osvaldo Angeli, candidato del Pd, ha rifiutato l´offerta di apparentamento avanzata da Narciso Buffoni e dalla Sinistra, che però ha il 13,6 al primo turno. Angeli si è fermato al 41,5 e quei voti gli farebbero molto comodo. Dall´altra parte c´è Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia ed ex sindaco comunista di Fivizzano, che ha ottenuto il 32,2. Bondi ha l´appoggio della Lega ma non ha voluto fare accordi con la destra ma la destra ha già annunciato che al ballottaggio voterà per lui in ogni caso. Oggi Fassino sarà a Montignoso con Angeli a mezzogiorno e subito dopo al Castello Malaspina. Alle 16 con il candidato sindaco Fabrizio Neri andrà a Forno, luogo di una strage nazista: il 13 giugno del ´44 furono sterminate 68 persone.