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venerdì 10 ottobre 2008

Alle Europee con lo sbarramento al 5%. Barricate da sinistra.

i protagonisti degli ultimi due anni

(Panorama) Liste bloccate, con parità di genere, sbarramento al 5% e dieci circoscrizioni.
Queste sono le caratteristiche del testo base di riforma della legge elettorale per le elezioni europee presentato in commissione Affari costituzionali dal relatore del provvedimento, l’azzurro Peppino Calderisi. Tradotto: alle elezioni europee della primavera del 2009, se Montecitorio approverà il testo, non otterranno seggi i partiti che non raggiungono il 5 per cento e non si potrà esprimere la preferenza. Il termine per gli emendamenti è fissato a martedì prossimo e il testo è calendarizzato per l’Aula di Montecitorio per il 27 ottobre, in tempo utile per approvare la riforma di legge entro le elezioni europee della prossima primavera.
“Lo sbarramento serve a evitare la frammentazione e dunque a favorire l’influenza degli italiani eletti nei gruppi europei e l’abolizione della preferenza ha come obiettivo quello di qualificare la classe dirigente italiana in Europa”, ha detto il vice presidente dei deputati del Pdl, Italo Bocchino.
Ora, l’obiettivo dell’opposizione, almeno nell’idea di Sesa Amici, capogruppo Pd agli Affari Costituzionali, è quello di riuscire a “presentare emendamenti comuni”. Anche l’Udc, per voce del segretario Pierferdinando Casini, annuncia una “battaglia per la libertà che faremo a 360 gradi per evitare di avere anche a Strasburgo un Parlamento di nominati anziché eletti”. L’Udc sarà davanti a Montecitorio il prossimo 17 ottobre e annuncia per novembre una manifestazione di piazza.
Per Paolo Ferrero, segretario del Prc, si tratta di “un autentico colpo di Stato”. “Con lo sbarramento al 5 per cento” spiega Ferrero “si mira a far fuori la sinistra dal Parlamento europeo e con l’abolizione delle preferenze si toglie dalle mani dei cittadini la possibilità di decidere e di dire la loro sui futuri eletti in modo illogico e anticostituzionale”.
Per il segretario del Pdci Oliviero Diliberto il testo base della riforma è “un abominio, uno scandalo europeo”. Lui, comunque, per ovviare allo sbarramento propone di presentarsi alle Europee in una lista unica con il Prc. Un’unità dei comunisti che potrebbe piacere al segretario Ferrero, ma che Gennaro Migliore, esponente dei “vendoliani”, ha già escluso “qualsiasi possibilità di unità dei comunisti per le prossime elezioni europee e chiede formalmente alla segreteria di Rifondazione di escludere a sua volta chiaramente questa ipotesi”.