banda http://blografando.splinder.com

giovedì 10 aprile 2008

Il Generale Del Vecchio incontra l'associazione omosessuali in divisa.

Del Vecchio ribadisce poi di ''non aver mai fatto le affermazioni riportate dai quotidiani''.

(Ansa) Pace fatta tra il generale Mauro Del Vecchio e i gay in divisa: oggi il militare e candidato del Pd, protagonista recentemente di forti polemiche per alcune sue dichiarazioni sull'omosessualita' e le forze armate, ha incontrato l'associazione di poliziotti e militari gay e lesbiche ''Polis Aperta'', con cui si e' impegnato a presentare, durante la prossima legislatura, provvedimenti atti a eliminare le disciminazioni nei confronti dei gay nelle forze armate.
''Abbiamo potuto apprezzare da vicino una persona che non puo' in alcun modo definirsi omofoba'' ha commentato l'associazione dopo l'incontro, aggiungendo che Del Vecchio ha condiviso la necessita' di impegnarsi perche' i gay e le lesbiche arruolati nelle forze armate e nelle forze dell'ordine possano essere visibili e continuare a svolgere il proprio servizio con serenita'.
Impegno confermato all'ANSA dal generale, che precisa: ''ferme restando le norme della vita di caserma''.
Del Vecchio ribadisce poi di ''non aver mai fatto le affermazioni riportate dai quotidiani'' e che hanno scatenato la polemica. Il primo obiettivo legislativo, concordato tra il candidato del Pd e l'associazione, e' la modifica del Decreto legislativo 216 del 2003. Un provvedimento che doveva dare attuazione a una direttiva europea intesa a vietare qualunque forma di discriminazione in ogni luogo di lavoro. Ma che, secondo Polis Aperta, e' stato svuotato della capacita' di tutelare le
situazioni che riguardano gli omosessuali. Del Vecchio ha assicurato il suo impegno per correggere la normativa.

Tutta la comunità Lgbt appoggia Rutelli. Ma...

(Valerio Pieroni) Dopo Fabrizio Marrazzo, presidente dell'Arcigay, a sostegno della candidatura di Rutelli a Sindaco di Roma arrivano le dichiarazione di altri due importanti esponenti nazionali della Comunità LGBT: Imma Battaglia e Alessandro Cecchi Paone.

GRILLINI ORMAI NON SE LO FILA PIU' NESSUNO. IL 14 APRILE FARA' LA FINE CHE MERITA...

Imma Battaglia (ANSA): "C’è un dato clamoroso che salta agli occhi: su 66 dichiarazioni di Franco Grillini, 61 sono contro Francesco Rutelli, solo 5 contro Alemanno e ben zero contro Storace. Questo mi ha definitivamente convinta a sostenere Rutelli al primo turno per non consegnare la città di Roma ad una destra razzista, omofoba e nemica dei diritti civili".

Alessandro Cecchi Paone (DIRE): "Da gay e da uomo di cultura ho scelto di impegnarmi in questa campagna elettorale perche' a Roma sia garantita un'amministrazione laica, moderna ed europea che assicuri e tuteli i diritti di tutti. Per questo sosterro' alle prossime amministrative Francesco Rutelli fin dal primo turno ed invito la comunita' gay a fare altrettanto".
"Pur essendo amico di Franco Grillini, non ho condiviso la sua scelta e i toni duri e negativi della sua campagna elettorale. Ho avuto un colloquio telefonico con Francesco Rutelli, durante il quale ho ribadito la richiesta di un impegno sui temi della laicita' e dei diritti civili delle persone gay, lesbiche e trans. Ho trovato interessante il programma, specie per quanto riguarda le proposte che tutta la coalizione ha fatto per garantire i bisogni delle coppie di fatto e per l'istituzione di un centro di cultura lgbt, cosa alla quale tengo particolarmente. Evitiamo di consegnare la citta' nelle mani di una destra omofoba e arretrata, e consentiamo al centrosinistra di proseguire una stagione di riforme. Prometto ai cittadini romani che se Rutelli sara' eletto sindaco, mi faro' garante in prima persona del rispetto degli accordi presi nel programma e della promozione dei diritti delle persone lesbiche, gay e trans".
---

FABIO CANINO: A ROMA "VOTERò GRILLINI"
Il sostengo da tutta la comunità gay per il candidato sindaco.

Fabio Canino: "Le forze che si sono espresse a favore dei diritti delle persone LGBT, alla fine contano poco e nessuno gli permette di fare nulla... L'unica preferenza la darò a Franco Grillini".

Alessandro Golinelli: "Appoggio la candidatura di Grillini sindaco di Roma. Penso che non dare indicazione di voto in suo favore sia semplicemente ignavia e appartenenza alla casta". (...) Cecchi Paone si è rivelato gay solo quando, non avendo più seguito in tv come pessima copia di Piero Angela, ha pensato bene di riciclarsi come gay di destra, e comparire in tutti i talk show e i reality a disposizione delle reti Mediaset. (...)
---

OLIARI (GAYLIB): "INCREDIBILE L'APPOGGIO DEL GAY CECCHI PAONE A RUTELLI".
"Per un omosessuale romano sostenere la candidatura di Francesco Rutelli sarebbe come per una femminista infiammata sostenere il regime dei talebani".

Lo afferma in una nota Enrico Oliari, presidente di GayLib (gay di centro-destra) rispondendo all'appoggio offerto da Alessandro Cecchi Paone al candidato sindaco del PD. "Ci sono mille ragioni perché la comunità omosessuale romana tenga le debite distanze dalla figura di Rutelli e trovo incredibile che Delanoe, Worvereti e lo stesso Cecchi Paone dimentichino con un'opportuna quanto ingiustificabile facilità le sue discutibili posizioni a proposito dei diritti dei gay manifestate in occasione del World Pride di Roma, del riconoscimento dei DiCo e del Family Day".

Sinistra arcobaleno. Vendola fissa la linea della vittoria. "Il nostro obiettivo: più del 7 per cento".

Il governatore della Puglia difende le scelte della Sinistra arcobaleno: non abbiamo subito Pecoraro Scanio.

(Lello Parise - La Repubblica, edizione di Bari) Queste elezioni hanno provocato un terremoto. Noi adesso siamo un cartello elettorale. Abbiamo iniziato un percorso che proseguirà dopo il 14 aprile

Presidente Nichi Vendola, a Bari Fausto Bertinotti ha detto: «Mi aspetto moltissimo dalla Puglia». Il candidato premier pensava al risultato nelle urne della Sinistra arcobaleno che da queste parti immagina lusinghiero?
«Ci esortava a non cedere rispetto a quelli che continuano a descrivere il Sud sempre e soltanto come un inferno dantesco».

D´accordo, ma quale percentuale di preferenze dovrebbe ottenere la Sinistra arcobaleno per non uscire dai seggi con le ossa rotte?
«Andrà bene tutto ciò che è sopra il 7 per cento».

Non sembra granché visto che la Sinistra arcobaleno è alla guida della Regione e di Taranto.
«Dimenticate di tenere conto che questa consultazione ha provocato un vero terremoto politico».

Il Pd decide di correre da solo, il Pdl mescola gli aderenti a Forza Italia con quelli di Alleanza nazionale... E la Sinistra arcobaleno tiene insieme quattro partiti, da Rifondazione comunista ai Verdi, dalla Sinistra democratica ai Comunisti italiani.
«La maturazione di questo nuovo soggetto politico è stata strozzata dalla elezioni anticipate».

Cioè?
«Siamo ancora un cartello elettorale e basta».

Lavori in corso?
«Per materializzare innanzi tutto, un movimento che non sia prigioniero dei talk show e che sappia reinterpretare le inquietudini della società con spirito critico».

Potrebbe essere Vendola, il comunista gentile, il leader di Sa?
«Il leader è Bertinotti».

Sì, tuttavia dopo il 14 aprile...
«Appartengo a quella schiera di persone che rischiano di essere celebrate da morti» (Vendola ride).

Significa che un po´ tutti acclamano il governatore, ma che poi nessuno muove un dito perché salga alla fine sulla tolda di comando della Sinistra arcobaleno?
«Sono impermeabilizzato a questa pioggia di previsioni sul conto del sottoscritto».

Non ha risposto.
«Insisto nell´essere convinto di una cosa».

Quale, scusi?
«Il leaderismo non rappresenta la medicina che cura tutti i mali del mondo, ma è una malattia».

Non vuole ammalarsi?
«Preferisco che si parli bene di me, da vivo, come presidente della Regione Puglia» (Vendola ritorna a ridere).

Vegeto e in palla, per i comizi sta battendo in lungo e in largo soprattutto l´Italia meridionale.
«Siamo gli unici nelle piazze, giacché le televisioni ci hanno oscurati. Evidentemente credono che siamo negli Usa, ma da noi non c´è un sistema bipartitico».

Ma nelle piazze il capolista alla Camera Alfonso Pecoraro Scanio, ministro dell´Ambiente, becca più fischi che applausi: è accaduto a Taranto.
«Anche quella è stata un´operazione orchestrata dai mass media».

I fischi non erano inventati.
«Sì, ma se ad una manifestazione partecipano 15 mila persone e a protestare sono cinque o sei... Eppure proprio questi cinque o sei hanno conquistato i titoli di giornali e tivù».

La nomination di Pecoraro Scanio, campano, in cima alla lista pugliese della Sinistra arcobaleno l´avete subita o caldeggiata?
«Non l´abbiamo subita, questo è certo».

Potrebbe in ogni caso farvi perdere consensi?
«Non ci sono ombre in Puglia che possano offuscare la storia della Sinistra arcobaleno».

Nel frattempo Pecoraro Scanio è indagato a Potenza per viaggi gratis e favori in cambio di appalti.
«Sotto inchiesta a pochi giorni dal voto... Ma nessuno di noi ha gridato al complotto. Lo stesso Pecoraro Scanio ha immediatamente rinunciato all´immunità parlamentare e, mi pare, che abbia già smontato le accuse nei suoi confronti».

Ciò non toglie che forse sarebbe stato più opportuno farlo scendere in campo altrove. O no?
«Non capisco perché. Il ministro Pecoraro Scanio si è impegnato con grande solerzia per la Puglia: c´è un accordo circa la bonifica dei siti inquinati a Brindisi e presto sarà siglata un´altra intesa che riguarderà le aree a rischio del capoluogo ionico».

Nonostante i tutt´altro che trascurabili grattacapi delle città meridionali, come mai in questa campagna elettorale il Mezzogiorno non figura tra gli ostacoli da superare prima di tutti quanti gli altri?
«Si va avanti a battute, evocazioni generiche o con il grottesco patto per il Sud».

Quello proposto dal coordinatore di Fi Raffaele Fitto?
«Sì, proposto da chi è alleato con la Lega Nord. Le verità è che bisogna riscoprire questa parte del Paese dove le eccellenze non sono trascurabili, ma trascurate. Invece le televisioni fanno a gara per trasmettere in diretta i funerali dei fratellini di Gravina, ma non hanno fatto altrettanto quando in centomila a Bari hanno sfilato contro la mafia nella marcia organizzata da don Luigi Ciotti».

Presidente Vendola, è pentito di non essere uno dei competitori della Sinistra arcobaleno per queste politiche?
«No, non sono pentito. Ho ragionato con uno slogan che ha inventato Fitto: la Puglia prima di tutto. Diversamente questa campagna elettorale sarebbe diventata incandescente».

Anche Imma Battaglia con Rutelli.

(River-blog) In principio fu l’Arci Gay di Roma: la prima associazione gay a mollare ufficialmente il candidato sindaco dell’Arci Gay, Franco Grillini, e a sostenere Francesco Rutelli. Una mossa inaspettata, soprattutto perché Rutelli ha chiaramente lasciato intendere che non ha nessuna intenzione di appoggiare la creazione di un registro delle unioni civili a Roma. Il Mario Mieli, invece, non ci ha pensato per niente: “Noi appoggiamo Grillini”. Non hanno potuto mandare giù il fatto che Rutelli, da sindaco, ritirò il patrocinio al Gay Pride del 2000. L’ultima sortita è di pochi minuti fa: arriva da Imma Battaglia, leader dell’associazione DìGayproject. Anche lei sosterrà Rutelli. La motivazione? Eccola:

“C’è un dato clamoroso che salta agli occhi: su 66 dichiarazioni di Franco Grillini, 61 sono contro Francesco Rutelli, solo 5 contro Alemanno e ben zero contro Storace. Questo mi ha definitivamente convinta a sostenere Rutelli al primo turno per non consegnare la città di Roma ad una destra razzista, omofoba e nemica dei diritti civili”.

Grillini scaricato da tutti?

Trappole elettorali. A sinistra i gay lodano Dell'Utri che ricorda l'olocausto omosessuale nazista.

Il senatore di FI condanna i silenzi sullo sterminio degli omosessuali e Liberazione applaude. Gullotta: l'elogio è troppo. Pezzana critico.

(Il Corriere della Sera) «Che dire? Ha ragione », scrive Aurelio Mancuso, presidente dell'Arcigay, su Liberazione analizzando uno scritto (ebbene sì) di Marcello Dell'Utri che così condanna la rimozione dell'omocausto, lo sterminio dei gay nella Seconda guerra mondiale: «Il tema è sempre stato ritenuto una sorta di pruderie, ed è tuttora grave il silenzio su questa pagina nera della storia. È stato sbagliato non tirarlo fuori, quando invece bisogna guardare con chiarezza ad argomenti così importanti». Dunque una novità: un uomo vicino alla sinistra che loda Dell'Utri sui gay e su Liberazione.

Tutta colpa, sostiene Mancuso, di un atteggiamento «di sufficienza, rimozione, fastidio» sulla tematica omo espressa da «intere classi dirigenti della sinistra, soprattutto comuniste».

E i gay di sinistra? Gianni Vattimo: «Dell'Utri non è uno stupido. L'argomento è buono, e su questo punto ha ragione. Ma poi tutto viene utilizzato per scopi cattivi» Ovvero? «Dell'Utri vuole dimostrare che il mito della Resistenza va superato. Tutte le possibili aggiunte sono utili al suo ragionamento. Mancuso? Trovo discutibile non distinguere tra amici e nemici: si può concordare su un punto, ma non dar ragione a Dell'Utri e quindi ai suoi sodali...».

Un ragionamento simile viene da Vanni Piccolo, fondatore e presidente del circolo Mario Mieli, testimone tra i più attivi e convinti del movimento omosessuale italiano: «Dell'Utri non ha torto, chi può dire il contrario. Ma io non mi faccio incantare. Parliamo dell'uomo che intende rivedere i libri di testo per "ridimensionare" la Resistenza. Materia che andrebbe lasciata agli storici e non ai politici immersi nelle beghe quotidiane ». In quanto al merito? «Il pregiudizio anti-omosessuale è trasversale. Affonda le radici nella destra come nella sinistra che però ha avviato un lungo processo di ripensamento. E Dell'Utri, sulla vicenda, arriva in ritardo: e mi pare strumentale contestare ogni colpa alla sinistra solo per attaccarla sotto voto». Più telegrafico Leo Gullotta, volto televisivo e raffinato attore di prosa: «È mai possibile dire che Dell'Utri abbia torto su questo punto? No. Ma l'argomento è stato già affrontato da dieci anni e da altri esponenti. Non mi metto a fare l'elogio di Dell'Utri. Dico semplicemente che la sua osservazione è vera: ancora una volta, perché è stata ripetuta in passato....».

Angelo Pezzana è «assolutamente d'accordo» con Mancuso e Dell'Utri ma aggiunge: «Attenzione, molti argomenti trattati in campagna elettorale poi vengono accantonati». Infine la furia di Paola Concia, portavoce del tavolo degli omosessuali, candidata Pd in Puglia: «Dell'Utri ha detto vere atrocità sui libri di storia e la Resistenza. Furbescamente ci ha buttato dentro anche l'omocausto. Ricordo che le vergogne omofobe più violente vengono spesso dai suoi alleati di partito. Quindi non credo alla sua buona fede. Nemmeno sull'omocausto».

I Giovani Socialisti aiuteranno Milly ad attaccare i suoi manifesti. Li ricambierà in "Natura"?

"La Federazione dei Giovani Socialisti, al contrario di quanto sotenuto del Partito Socialista, giudica positivamente la campagna lanciata dalla candidata Milly D'Abbraccio contro la solita politica." Afferma Elisabetta Palumbo, candidata al Comune di Roma per il PS "Appoggeremo sempre qualsiasi iniziativa contro il moralismo. Il vero scandalo non ci sembra il bel posteriore della candidata quanto, quanto il falso perbenismo che resta muto davanti alle vere nefandezze del nostro Paese. Ci offriamo quindi come attacchini per tappezzare la Capitale."

Ndr. Simpatici i giovani socialisti... un poco ingenui forse, non trovate?

Delanoe a Bologna: "Si può fare".

delanoe-copia.JPG
(Sergio Lo Giudice) Sono qui con il mio amico Walter per dire che si può fare”. Lo ha scandito in italiano dal palco del comizio di Veltroni a Bologna il sindaco di Parigi Bertrand Delanoë, ricevendo un’ovazione dalla gente che gremiva Piazza Maggiore per la manifestazione del Pd. ”Sono venuto per condividere una speranza con il popolo italiano”, ha detto Delanoë , che ha aggiunto di sperare ”che il Partito Democratico possa unire questo paese per prendere la strada del progresso e della crescita”. Venerdì prossimo, durante il comizio conclusivo della campagna elettorale del Pd a Roma, sarà trasmesso un video di saluto del premier spagnolo Josè Luis Zapatero.