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lunedì 28 aprile 2008

La parabola Rutelli, ovvero: chi è causa del suo mal...

(Cadavrexquistar) Quanto mi dispiace! Oh, quanto mi dispiace! Sono in ambasce perché il povero Francesco Rutelli non è stato eletto, per la terza volta, sindaco di Roma e ha dovuto cedere il passo al truce Gianni Alemanno. Chissà, forse non è stata proprio una buona idea quella di candidare chi è stato condannato - in Cassazione - per le consulenze d'oro ai tempi dei suoi precedenti mandati e ha, disgraziatamente, inaugurato la stagione cristiano-fondamentalista del neonato Partito Democratico attraverso quell'operazione di ingegneria genetica che vede la sua punta di diamante nella candidatura di Paola Binetti in Parlamento. Forse qualcuno pagherà per aver imposto per la terza volta un personaggio di questo tipo, senza nessun tipo di consulenza democratica prima. Forse qualcuno si accorgerà che questa rincorsa ai voti del centro e dei cattolici non ha portato esattamente i frutti sperati. Forse qualcuno intonerà un mea culpa per aver parlato di "difesa della laicità" schierandosi però subito, al primo voto, dietro questo baciapile. In ogni caso, se guardo i risultati, una cosa mi colpisce: non sarebbero bastati i voti dell'Udc e della Destra per far recuperare ad Alemanno lo stacco che aveva con Rutelli. Questo vuol dire che, molto probabilmente, Alemanno ha attinto anche ai voti di molti che avrebbero eletto un altro candidato di centrosinistra, se fosse stata data loro l'opportunità di farlo. Ma più poté il disgusto per il Rutelli, a quanto pare. Dal 45,8% del primo turno, Rutelli è salito al 46,4%, mentre Alemanno è passato da un 40,7% a un 53,6%. I numeri, dunque, parlano. Io, comunque, non mi preoccupo: già mi aspetto una bella resa dei conti all'interno del Partito Democratico e un radicale ripensamento sulla strategia di "conquista del centro e della destra", fallita, perché è evidente che tra l'originale e la copia, meglio l'originale, e tra il nemico e il traditore, be', meglio il nemico. E poi non mi preoccupo anche perché sono certo che, da galantuomo qual è, Rutelli non userà l'escamotage di farsi recuperare alla Camera, ma resterà in consiglio comunale, a Roma, dove combatterà una dura opposizione. Di sinistra e laica, ovviamente. Conoscendolo. Però... quanto mi dispiace, ah, quanto mi dispiace!

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