banda http://blografando.splinder.com

venerdì 7 marzo 2008

Gianfranco Fini e Famiglia Cristiana si scrivono.

Fini: "Dal Pdl il rilancio della famiglia e la tutela della vita da ogni aggressione". Don Sciortino: "A quando una vera politica per la famiglia?".

Caro Direttore, concordo con Lei quando osserva che "gli elettori del Pdl, soprattutto quelli cattolici, hanno tutto il diritto di sapere cosa pensano i propri candidati – e non solo il Capo - su aborto, testamento biologico, coppie di fatto (…)". Vorrei dirle subito però che il diritto di sapere riguarda tutti gli elettori, inclusi quelli che non fanno riferimento ad alcuna confessione. Vita, famiglia, educazione sono questioni laiche sulle quali convenire, in adesione a dati di realtà, a prescindere dalla vicinanza alla religione. Riconoscere che l’essere umano è tale dal concepimento non richiede un atto di fede, basta un’ecografia; questo riconoscimento non comporta l’abrogazione della 194 o il ripristino delle norme a essa antecedenti: deve invece indurre a un impegno, anzitutto finanziario, trent’anni dopo l’approvazione di quelle disposizioni, teso a prevenire l’aborto, così come formalmente prevede la stessa 194, con l’indicazione di concrete alternative per la donna che ha difficoltà. Ribadire che il matrimonio è l’unione fra un uomo e una donna, derivante dalla reciproca assunzione di doveri e di diritti, è constatare quello che accade da sempre, in ogni ordinamento, prima che il Cristianesimo conferisse al matrimonio la forma del sacramento. Aggiungere che tale unione deve incontrare favore, e non ostacoli, da parte delle istituzioni, soprattutto quando la famiglia si apre ai figli e mantiene al proprio interno gli anziani, equivale a una scelta strategica che oltrepassa il confine del singolo nucleo familiare, proiettandosi sul futuro di una nazione, la nostra, che patisce più di altre il calo demografico. Affermare che qualunque droga fa male, che ne va scoraggiato l’uso, che va incrementata la prevenzione e che vanno potenziati i percorsi di recupero, con l’applicazione effettiva della legge che porta anche il mio nome, significa essere convinti che l’integrità della persona è il presupposto di una sana convivenza. Infine, ricordare che il titolare del diritto a educare non è lo Stato, bensì i genitori, equivale a porsi nel solco della Costituzione, allorché, all'art. 30, pone in capo al padre e alla madre, e non allo Stato, il "dovere e diritto" di "mantenere, istruire ed educare i figli".

Su questi temi nella Legislatura 2001-2006, con il Centrodestra al governo, sono state fornite risposte chiare, nei limiti della compatibilità finanziaria, in una fase di recessione e di difficoltà economiche. Sugli stessi temi nella Legislatura appena conclusa il Centrodestra ha impedito che fossero portati a compimento quegli attacchi che cadono sotto il nome di testamento biologico (espressione adoperata finora, nei progetti presentati, per mascherare l’eutanasia), di pacs-dico, di legalizzazione di droghe a torto definite leggere, di norme c.d. antiomofobia, oggettivamente lesive di una sana pedagogia.
Il Pdl intende porre nel cuore della politica, e quindi anche del dibattito della campagna elettorale in corso, il necessario rilancio della famiglia e la tutela della vita da ogni aggressione che la minacci. Lo ha già fatto in modo chiaro, individuando in ciò che ruota attorno alla famiglia uno dei punti qualificanti del programma, la sua "seconda missione". Riprendo dal testo del programma medesimo:

  • introduzione graduale e progressiva del quoziente familiare", per adeguare il rapporto tra fisco e famiglia alla effettiva consistenza di quest’ultima, alle sue necessità, ai problemi che la riguardano (presenza di disabili o di anziani non autosufficienti);
  • rilancio del ruolo di prevenzione e di assistenza dei consultori pubblici e privati per garantire alternative all'aborto per la donna in difficoltà": non faremo comizi contro la 194, ma ci interessa che colui al quale la gestante che ha problemi si rivolge non si limiti a consegnare il certificato per abortire, ma informi sui diritti derivanti dalla gravidanza, indirizzi verso soluzioni effettive (avendo gli strumenti per farlo), aiuti a far nascere il bambino;
  • parità di scelta fra scuola pubblica e scuola privata";
  • esclusione di ogni ipotesi di leggi che permettano o comunque favoriscano pratiche mediche assimilabili all'eutanasia".
Non si tratta di affermazioni generiche, ma di voci espresse in termini inequivocabili, sottoscritte e in quanto tali per tutti noi del Pdl impegnative nella forma e nella sostanza.

Gianfranco Fini
Presidente di Alleanza nazionale


Questa la replica del direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino.

"Prendiamo atto degli impegni che Gianfranco Fini, Presidente di Alleanza Nazionale, assume sui temi della vita, la scuola e la famiglia. Verificheremo nei fatti e nella sostanza che per tutto il Popolo della libertà non si tratti, ancora una volta, di affermazioni generiche, sia pure ben espresse in termini inequivocabili. Al di là delle lodevoli intenzioni, la storia di questi anni ci insegna che c’è sempre una "buona" ragione, come "i limiti della compatibilità finanziaria", per giustificare il venir meno ai solenni impegni assunti in campagna elettorale. Si sono succeduti i Governi, ma finora, alle famiglie, soprattutto con figli, sono stati dati solo aiuti sporadici e insufficienti, quasi un’elemosina per sopravvivere. Se è vero che i figli sono il futuro e la speranza del Paese, quando potremo avere una vera politica per la famiglia, degna di questo nome, cioè seria e organica come in Francia e in Germania ad esempio, che non sia frutto solo di scelte improvvisate?"..

(Il Direttore)

Nessun commento:

Articoli correlati