(Panorama) Liste bloccate, con parità di genere, sbarramento al 5% e dieci circoscrizioni.
Queste sono le caratteristiche del testo base di riforma della legge elettorale per le elezioni europee presentato in commissione Affari costituzionali dal relatore del provvedimento, l’azzurro Peppino Calderisi. Tradotto: alle elezioni europee della primavera del 2009, se Montecitorio approverà il testo, non otterranno seggi i partiti che non raggiungono il 5 per cento e non si potrà esprimere la preferenza. Il termine per gli emendamenti è fissato a martedì prossimo e il testo è calendarizzato per l’Aula di Montecitorio per il 27 ottobre, in tempo utile per approvare la riforma di legge entro le elezioni europee della prossima primavera.
“Lo sbarramento serve a evitare la frammentazione e dunque a favorire l’influenza degli italiani eletti nei gruppi europei e l’abolizione della preferenza ha come obiettivo quello di qualificare la classe dirigente italiana in Europa”, ha detto il vice presidente dei deputati del Pdl, Italo Bocchino.
Ora, l’obiettivo dell’opposizione, almeno nell’idea di Sesa Amici, capogruppo Pd agli Affari Costituzionali, è quello di riuscire a “presentare emendamenti comuni”. Anche l’Udc, per voce del segretario Pierferdinando Casini, annuncia una “battaglia per la libertà che faremo a 360 gradi per evitare di avere anche a Strasburgo un Parlamento di nominati anziché eletti”. L’Udc sarà davanti a Montecitorio il prossimo 17 ottobre e annuncia per novembre una manifestazione di piazza.
Per Paolo Ferrero, segretario del Prc, si tratta di “un autentico colpo di Stato”. “Con lo sbarramento al 5 per cento” spiega Ferrero “si mira a far fuori la sinistra dal Parlamento europeo e con l’abolizione delle preferenze si toglie dalle mani dei cittadini la possibilità di decidere e di dire la loro sui futuri eletti in modo illogico e anticostituzionale”.
Per il segretario del Pdci Oliviero Diliberto il testo base della riforma è “un abominio, uno scandalo europeo”. Lui, comunque, per ovviare allo sbarramento propone di presentarsi alle Europee in una lista unica con il Prc. Un’unità dei comunisti che potrebbe piacere al segretario Ferrero, ma che Gennaro Migliore, esponente dei “vendoliani”, ha già escluso “qualsiasi possibilità di unità dei comunisti per le prossime elezioni europee e chiede formalmente alla segreteria di Rifondazione di escludere a sua volta chiaramente questa ipotesi”.
venerdì 10 ottobre 2008
Alle Europee con lo sbarramento al 5%. Barricate da sinistra.
martedì 7 ottobre 2008
Bologna al voto. "Per il dilemma Guazzaloca un sondaggio di Berlusconi".
Il coordinatore FI: dopo decidiamo il candidato.
(Silvia Bignami - La Repubblica, edizione di Bologna) Deciderà Berlusconi. Anzi deciderà un sondaggio di Berlusconi. Per risolvere il dilemma del centrodestra tra favorevoli e contrari alla candidatura bis di Guazzaloca ci sarà un sondaggio di Silvio Berlusconi. Il coordinatore regionale di FI Giampaolo Bettamio chiederà che venga effettuato tra non più di due settimane. L´allerta della segreteria del Cavaliere è scattata dopo la rilevazione Ipr Marketing pubblicata da Repubblica che dà l´ex sindaco testa a testa con Sergio Cofferati ad un eventuale ballottaggio. Ora si attende solo il «momento giusto» per far partire la nuova rilevazione commissionata dal premier. Un momento che non sarà comunque lontano, visto che «il tempo stringe», dice Bettamio.
L´obiettivo è fare chiarezza sul peso elettorale dei candidati in campo. Primo fra tutti Guazzaloca, sul quale il Pdl locale resta più che mai diviso, ma che, secondo molti, sarebbe ancora l´avversario più insidioso per il Cinese. E´ davvero così? «Vedremo. Per ora il Pdl non ha fatto sondaggi su Bologna» assicura Bettamio. Dopo la pubblicazione del sondaggio di Repubblica tuttavia, i vertici del partito si sono mossi. «Ho parlato personalmente con la segreteria di Berlusconi - racconta Bettamio - e loro mi hanno assicurato che sono pronti a fare il sondaggio non appena noi glielo chiediamo. E io penso che non si possa più aspettare tanto. Al massimo tra un paio di settimane partirà la mia richiesta al premier. E´ chiaro che i risultati della nostra rilevazione saranno un indicatore importante per la scelta del candidato».
Un sondaggio commissionato direttamente dal Cavaliere che a questo punto, a tre mesi dalla fine dell´anno e a otto dal voto amministrativo, potrebbe essere risolutivo. Non a caso pochi giorni fa il coordinatore di An Filippo Berselli, commentando a caldo l´alto gradimento riscosso da Guazzaloca tra gli intervistati da Ipr, aveva detto: «Io credo solo ai sondaggi di Berlusconi». Un commento che aveva fatto pensare alcuni che esistesse e circolasse già, a Roma, una rilevazione commissionata dal premier. Ad alimentare il sospetto anche la dichiarazione tranchant del deputato Pdl Giuliano Cazzola (da sempre vicino a Guazzaloca) che nei giorni scorsi ha stroncato il bis dell´ex sindaco con un "no" secco citando voci che a Roma lo darebbero in discesa. In realtà oggi un sondaggio targato Pdl non esiste, ma i vertici del partito sono convinti che sia giunto il momento di farlo.
Anche perché le resistenze all´ex presidente di Ascom e Camera di Commercio restano forti, in città. Non basta il niet persistente del commissario di FI Fabio Garagnani. Né il veto assoluto della Lega Nord. Lo scetticismo contagia tutti. Ieri anche il deputato Pdl Giancarlo Mazzuca, in un primo tempo lui stesso disponibile a candidarsi (ma solo in assenza di Guazzaloca), ha frenato la corsa dell´ex sindaco. E ha spezzato invece una lancia a favore dell´ex guazzalochiano Daniele Corticelli. «Mi sembra che sia più facile dirottare i voti del centrodestra su di lui» dice l´ex direttore del Carlino ai microfoni di Radio Tau. Anche se, ammette, «alla fine bisogna comunque convergere sul più forte, in modo da sfruttare una occasione storica molto più importante di quella del ?99. Se i bolognesi - conclude - in base ai sondaggi dicono che Guazzaloca è il più forte, allora bisogna dargli ragione e puntare su di lui».
Un ritornello ricorrente, quello sui sondaggi. Ora non resta dunque che aspettare quello di Berlusconi. Una rilevazione importante non solo per Guazzaloca, ma anche per i suoi sfidanti. Prima di tutto per Corticelli. Il giovane "delfino" ribelle dell´ex sindaco è appena partito con la sua campagna, e soffre di un deficit di popolarità in città. Tra due settimane, quando Bettamio chiederà che parta il sondaggio commissionato da Berlusconi, le cose non saranno molto cambiate per il giovane leader di Bologna Capitale.
giovedì 2 ottobre 2008
Si vota per il sindaco a Bologna. Cofferati-Guazzaloca ai rigori .
Il sondaggio. Al ballottaggio il "Cinese" batterebbe l´ex sindaco 51 a 49. I possibili sfidanti di centrodestra relegati a posizioni di rincalzo.
(Mauro Alberto Mori - La Repubblica, edizione di Bologna) Cofferati in crescita. Guazzaloca pure. A sette-otto mesi dal voto amministrativo, per Bologna si prospetta il replay. Testa a testa Cofferati-Guazzaloca: 51 a 49. Un soffio, una sfida incertissima, una rivincita aperta a tutti i risultati. Questo dice il sondaggio fatto da Ipr marketing per Repubblica. E questo è anche lo scenario più credibile, pur tra tutti i distinguo e i tatticismi dei partiti e dei singoli. Il sindaco è conosciutissimo, in ripresa dopo l´annus horribilis 2007 e può contare su un buon giudizio dei cittadini sull´amministrazione. L´ex sindaco però resta forte, nonostante la fuga da Palazzo d´Accursio dopo la sconfitta e nonostante i quattro anni passati a Roma. Gli altri possibili sfidanti di centrodestra, sulla carta, sono relegati a posizioni di rincalzo. Se nelle schede non ci sarà il nome di Guazzaloca, il Cinese vince in carrozza.
La sfida vera è quella. Ma mai come in questo caso occorre mettere tanti "se" e tanti "ma". Le alleanze e i candidati sottoposti alla rilevazione sono quelli che oggi stanno nell´arena politica bolognese. Sorprese non sono all´orizzonte, ma sono possibili. E poi, analizzando i risultati del sondaggio, occorre sempre tenere presente che c´è un alto numero di indecisi. Ora e, presumibilmente, fino a pochi giorni dal voto.
L´amministrazione Cofferati appare in recupero di consensi. Non arriva alla sufficienza, ma dopo aver preso solo 5,3 un anno fa (nello stesso tipo di sondaggio) ora è al 5,6. Più amata dai maschi (5,8) rispetto alle femmine (5,5); più da giovani e anziani (5,7) rispetto alla middle-age (5,4). E´ in chiaro-scuro il giudizio su questi quattro anni fatti di roboanti parole d´ordine, grandi progetti, ma anche di tanti inciampi sul day-by-day. Per il 34 per cento dei bolognesi l´amministrazione della città è migliorata rispetto a quella di Guazzaloca. Il 39 per cento però dice che è vero il contrario. Dati simili con un 21 per cento di agnostici (o di indecisi) che dicono: tra la giunta guidata dal Cinese e quella del "Civico" non c´è differenza.
Se questo è il passato prossimo, il bello viene sul futuro. La corsa per il futuro sindaco. Quattro scenari con una costante: Cofferati è sempre davanti a tutti. Ma con percentuali molto diverse. Se Guazzaloca non sarà in gara (e finora ufficialmente non ha ancora detto sì), il Cinese può vincere al primo turno: 55 o 54 per cento. Corticelli resta relegato al 21%, Raisi al 20%, Galletti al 15, Monteventi al 9 ( a seconda delle combinazioni, come si vede nelle tabelle). Una conferma che Guazzaloca può ancora contare su uno zoccolo duro nel centrodestra, gli altri no. Se nella corsa manca Raisi, Corticelli sarebbe il più forte.
Più credibile un parterre di partenza con quattro candidati: Cofferati 47; Guazzaloca 44; Corticelli 3; Monteventi 6. La "rivolta" di Corticelli al "papà" Guazzaloca non paga. A scompaginare queste linee di tendenza ci potrebbero essere anche un candidato Lega Nord (se non si apparenta con Corticelli), uno di Rifondazione e uno del centro cattolico. Stando alla nostra rilevazione però Guazzaloca porterebbe Cofferati al ballottaggio. E lo farebbe anche se si aggiungesse come terzo uomo di centrodestra Raisi. Cofferati 46; Guazzaloca 40; Raisi 5; Corticelli 3; Monteventi 6. Nonostante il segretario pd De Maria sia convinto che l´avversario più temibile sia l´onorevole di An, questo sondaggio non lo asseconda. Così come dice che si andrebbe al ballottaggio.
E qui le incognite sono ancora di più. Alla domanda secca "chi voterebbe tra Cofferati e Guazzaloca?" i bolognesi oggi dicono 51 per il primo 49 per il secondo. Non bisogna essere esperti di statistiche per dire che sostanzialmente i due sono pari (infatti gli esperti dicono che una "forchetta" del 2% è fisiologica). A complicare le previsioni per questo replay del duello c´è il livello di fiducia di cui godono i possibili candidati. La partita si ribalta: il 57% dei bolognesi ha fiducia in Guazzaloca contro il 48% che l´ha in Cofferati (Raisi 12; Galletti 9; Corticelli 3; ma bisogna tenere conto dello scarso grado di conoscenza che i cittadini hanno di questi tre competitori). Se uno dovesse scommettere, farebbe bene a risparmiarsi l´euro della puntata. Ma il bello della politica è questo. Su una sfida che per i sondaggisti è destinata a finire ai rigori, i margini di intervento sono molti. Le alleanze, la campagna elettorale, l´appeal dei contendenti, la forza delle macchine elettorali, l´andamento del governo nazionale possono fare la differenza. Poi la palla passa ai bolognesi.