Il senatore di FI condanna i silenzi sullo sterminio degli omosessuali e Liberazione applaude. Gullotta: l'elogio è troppo. Pezzana critico.
(Il Corriere della Sera) «Che dire? Ha ragione », scrive Aurelio Mancuso, presidente dell'Arcigay, su Liberazione analizzando uno scritto (ebbene sì) di Marcello Dell'Utri che così condanna la rimozione dell'omocausto, lo sterminio dei gay nella Seconda guerra mondiale: «Il tema è sempre stato ritenuto una sorta di pruderie, ed è tuttora grave il silenzio su questa pagina nera della storia. È stato sbagliato non tirarlo fuori, quando invece bisogna guardare con chiarezza ad argomenti così importanti». Dunque una novità: un uomo vicino alla sinistra che loda Dell'Utri sui gay e su Liberazione.
Tutta colpa, sostiene Mancuso, di un atteggiamento «di sufficienza, rimozione, fastidio» sulla tematica omo espressa da «intere classi dirigenti della sinistra, soprattutto comuniste».
E i gay di sinistra? Gianni Vattimo: «Dell'Utri non è uno stupido. L'argomento è buono, e su questo punto ha ragione. Ma poi tutto viene utilizzato per scopi cattivi» Ovvero? «Dell'Utri vuole dimostrare che il mito della Resistenza va superato. Tutte le possibili aggiunte sono utili al suo ragionamento. Mancuso? Trovo discutibile non distinguere tra amici e nemici: si può concordare su un punto, ma non dar ragione a Dell'Utri e quindi ai suoi sodali...».
Un ragionamento simile viene da Vanni Piccolo, fondatore e presidente del circolo Mario Mieli, testimone tra i più attivi e convinti del movimento omosessuale italiano: «Dell'Utri non ha torto, chi può dire il contrario. Ma io non mi faccio incantare. Parliamo dell'uomo che intende rivedere i libri di testo per "ridimensionare" la Resistenza. Materia che andrebbe lasciata agli storici e non ai politici immersi nelle beghe quotidiane ». In quanto al merito? «Il pregiudizio anti-omosessuale è trasversale. Affonda le radici nella destra come nella sinistra che però ha avviato un lungo processo di ripensamento. E Dell'Utri, sulla vicenda, arriva in ritardo: e mi pare strumentale contestare ogni colpa alla sinistra solo per attaccarla sotto voto». Più telegrafico Leo Gullotta, volto televisivo e raffinato attore di prosa: «È mai possibile dire che Dell'Utri abbia torto su questo punto? No. Ma l'argomento è stato già affrontato da dieci anni e da altri esponenti. Non mi metto a fare l'elogio di Dell'Utri. Dico semplicemente che la sua osservazione è vera: ancora una volta, perché è stata ripetuta in passato....».
Angelo Pezzana è «assolutamente d'accordo» con Mancuso e Dell'Utri ma aggiunge: «Attenzione, molti argomenti trattati in campagna elettorale poi vengono accantonati». Infine la furia di Paola Concia, portavoce del tavolo degli omosessuali, candidata Pd in Puglia: «Dell'Utri ha detto vere atrocità sui libri di storia e la Resistenza. Furbescamente ci ha buttato dentro anche l'omocausto. Ricordo che le vergogne omofobe più violente vengono spesso dai suoi alleati di partito. Quindi non credo alla sua buona fede. Nemmeno sull'omocausto».
giovedì 10 aprile 2008
Trappole elettorali. A sinistra i gay lodano Dell'Utri che ricorda l'olocausto omosessuale nazista.
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