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sabato 23 febbraio 2008

Si prospetta già una litigiosità ai livelli massimi. Scintille nel Pd...

(Veltronopoli) Sono già scintille nel Pd, tra cattolici e radicali appena imbarcati. [... Pannella] sa bene che «quella con il Pd sarà una convivenza faticosa, laboriosa, difficile ma importante». Pannella coglie pure l’occasione per attaccare direttamente e duramente l’ex segretario dei popolari, Pierluigi Castagnetti «che ebbe l’ignobile comportamento di porre la condizione della rinuncia al nome di Luca Coscioni all’accordo elettorale tra noi e l’Ulivo». Vecchie ruggini che tornano a galla. Pannella nell’impostare il rapporto con i cattolici transfughi dalla Margherita non sembra voler concedere molta disponibilità. A chi gli ricorda il fatto che i cattolici chiedono la sottoscrizione del codice etico e del manifesto dei valori del Pd Pannella risponde: «Hanno il codice etico, hanno tutto etico loro, anche il sesso etico». [...]


Ma anche la Chiesa cattolica non ha digerito bene la mossa di Veltroni (il quale pare sia "rassegnato"): [...] La scelta di Veltroni viene considerata nei piani alti della Conferenza episcopale e in Vaticano come una «débâcle» per i cattolici che militano nel Pd. In queste ore, nei sacri palazzi, circola una battuta riferita al segretario del Partito democratico, che due giorni fa, all’assemblea del partito, di fronte alle lamentele dei teodem, avrebbe dichiarato: «Vi lamentate per i radicali? Ma i vescovi hanno già il loro cuore altrove...». Un modo per affermare che le gerarchie – ufficialmente non schierate dopo la fine dell’unità politica dei cattolici sotto lo scudocrociato della Dc – avrebbero però già in qualche modo scelto per il frammentato centro o per il Popolo della libertà guidato dal Cavaliere, e non per il nuovo partito di centrosinistra guidato dall’ex sindaco di Roma. Inutile ripetere che la Chiesa non farà pronunciamenti di voto e che i cattolici militano in tutti gli schieramenti. Ciò non significa, però, che un partito valga l’altro. Di certo la scelta del leader del Pd, che ha iniziato la sua corsa dichiarando di voler andare da solo, ma si è già apparentato con Di Pietro e ora imbarca i radicali, semplifica in un certo senso il panorama politico accentuando in maniera molto più vistosa quei «problemi di compatibilità» per i cattolici dei quali parlava un editoriale di Avvenire domenica scorsa. C’è chi ricorda di quanto fosse furente Rosy Bindi, qualche anno fa, di fronte alla ventilata ipotesi di accordo tra Berlusconi e i radicali (poi non andato in porto): l’attuale ministro della Famiglia riteneva indecente per un elettore cattolico quella fusione che ora invece si ripropone nel Partito democratico. Una scelta non facile da far digerire anche ai gruppi e alle associazioni cattoliche storicamente più vicine al centrosinistra. [...]

Se poi i radicali insistono per mettere in lista Sergio D'Elia, ex terrorista condannato per banda armata e concorso in omicidio, le cose si complicano ulteriormente.
Da segnalare anche le conclusioni di Stefano Folli:
[...] Quello a cui assistiamo, in ogni caso, è l'oggettiva difficoltà per Veltroni di gestire un'alleanza che va al di là del partito «coeso e omogeneo», in apparenza privo di contraddizioni, descritto all'origine. Il Partito democratico tende ad assomigliare a una mini- coalizione, come osserva Bertinotti: e come, del resto, si presenta anche il Popolo della libertà affiancato dalla Lega. Non ci sono solo i radicali e la Binetti. Ieri Pietro Ichino, noto studioso dei problemi del lavoro, candidato con il Pd, ha proposto di rivedere l'articolo 18, uno dei tabù della sinistra politica e sindacale. Un atto di coraggio, soprattutto un gesto destinato a dare credibilità al riformismo di Veltroni. Ma subito sono esplose le polemiche, tanto che Tiziano Treu è dovuto intervenire per ricordare che lo studioso ha parlato a titolo personale, in quanto la revisione dell'art.18 non è nel programma del Pd. Questo richiamo al programma per lenire i contrasti ricorda un po' il rituale propiziatorio cui ricorreva Prodi nei momenti di crisi: anche lui guardava sempre al programma. Ma ciò non gli ha evitato infinite lacerazioni.
E sappiamo come sono andate le cose...

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