(River-blog) Emma Bonino è tra i politici più stimati dai gay. Una che, in passato, si è sempre battuta - in linea con le posizioni del suo partito - per i diritti della comunità Glbt. Il suo ingresso nel Pd, tuttavia, deve aver fatto scattare in lei la molla dell’”opportunità”. Il ministro uscente, infatti, ha dichiarato, in un comizio avvenuto nel municipio X, a Roma, che “sulle Unioni civili deve legiferare il Parlamento“. E’ la stessa linea di Francesco Rutelli, che ha escluso le unioni delle coppie di fatto dal suo programma, con la “scusa” che il tema va affrontato in Parlamento. Ormai sembra essere questa la linea del Pd a livello locale. Dura la presa di posizione del Mario Mieli (mentre Arcigay Roma sembra essere sempre di più allineato sulle posizioni di Rutelli), che ricorda come “i Radicali di Roma siano stati fortemente impegnati per il registro delle unioni civili fino a pochi mesi fa“. Quindi, “questa svolta repentina appare sorprendente e fortemente condizionata dal legame che hanno stretto con il Pd sia a livello nazionale che locale, persino nel sostegno a un candidato come Rutelli che non offre alcuna garanzia di laicità e di progresso sui diritti civili. Ma, Ministro, forse possiamo dire che oggi Roma val bene una messa?”. Ancora: “Ci dispiace che la Ministra Bonino, nella quale abbiamo sempre riposto fiducia, possa oggi piegarsi a queste logiche compromissorie, e le sue affermazioni, che indicano come anche battaglie di decenni possano essere accantonate su pressioni dei clericali teodem, ci rafforzano nelle nostre scelte e nelle nostre indicazioni per cui ribadiamo che l’unica opzione laica, riformista e coraggiosa a Roma è un voto per Franco Grillini sindaco“.
lunedì 7 aprile 2008
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