(Gaytoday) Non ci si può aspettare molto da incontri-vetrina pre-elettorali. Mea culpa tardivi, critiche ed autocritiche, buoni propositi e promesse per il futuro. Qualche spiraglio, ma sempre a titolo personale. Il prevedibile, insomma. Così è andata anche ieri all’incontro, ospitato dal Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, tra le associazioni GLBT ed il candidato premier della Sinistra Arcobaleno, Fausto Bertinotti.
Vuoi il ritardo del compagno Bertinotti, vuoi il suo poco tempo a disposizione, vuoi le contestazioni di Helena Velena, vuoi i successivi interventi abbozzati senza troppa cura per i particolari, la conferenza stampa è stata priva di spunti particolarmente interessanti.
Onore al merito della Sinistra Arcobaleno di aver voluto un incontro con la comunità glbt. Fosse anche solo per propaganda elettorale, ma vista la nota attenzione che la Sinistra ha nei nostri confronti era giusto concedergli questa opportunità di visibilità. Sbagliato o quantomeno sleale, non riconoscere, affermando il contrario, che la Cosa Rossa è l’unica forza politica che ha tra le sue priorità quella della tutela ed estensione dei diritti civili. La politica è fatta di grandi numeri, ma se si ragionasse su questi grandi numeri anche nella società noi GLBT ci vedremmo esclusi da molti discorsi. Lo considereremmo un atteggiamento giusto?
Il candidato premier della Sinistra ribadendo il suo impegno nei diritti delle persone GLBTe delle loro famiglie ha affermato che nella nuova sinistra non esiste più una scala di priorità tra diritti sociali e diritti civili. È così che vuole anche l’elettorato di riferimento: afferma infatti Bertinotti che nelle piazze gli applausi, ovvero i consensi, per i diritti civili sono al pari se non di più di quelli per i diritti dei lavoratori.
Il candidato premier ha espresso anche rammarico per la candidatura di Vladimir Luxuria in Sicilia, ma non la considera una missione impossibile, considerando che è prima in lista.
A titolo personale ha detto di essere disponibile ad un approfondimento ed una ricerca, già comunque in atto nella Sinistra, sul tema della parità tra coppie eterosessuali e coppie omosessuali e che considera il riconoscimento delle coppie di fatto solo un primo passo verso la possibilità di scelta tra varie forme di regolamentazione delle unioni civili.
Ha risposto anche ad una delle 10 domande che Helena Velena aveva preparato per lui: ha affermato di condividere con Massimo Fagioli l’idea di pacifismo e di nonviolenza, ma non per questo di essere in totale sintonia con lui su tutto, soprattutto quando si parla di omosessualità ed omofobia. Se mi è permesso un commento, ci sembra la stessa politica veltroniana che si professa anti-omofoba, ma che riesce ad includere anche personaggi che ripetutamente denigrano ed offendono la nostra comunità. Nella legge dei grandi numeri di cui sopra questi soggetti contano poco, ma contano.
Sono convinto che l’irruzione di Helena Velena sia stata controproducente, per lei stessa in primis, che ha pagato con il non poter esporre completamente il suo pensiero, ma sono altrettanto convinto che anche tutte le altre sue giustissime domande avessero avuto bisogno di risposte chiare dal presidente Bertinotti e quindi, per quanto possa servire, le pubblico qui di seguito affinché ognuno possa rifletterci individualmente:
Perché ti ricordi della comunità LGBTQE solamente prima delle elezioni per poi dimenticartene completamente durante tutto il corso della legislazione?
Perché hai attribuito alla tua cosa rossa la denominazione di Arcobaleno, rubando un simbolo Mondiale del movimento LGBTQE, che già in Italia ci era stato sottratto dai pacifisti di area cattolica per ingenerare voluta confusione e depotenziare il simbolo del movimento stesso?
Perché hai invitato, prima volta nella storia della Repubblica italiana, il Cardinal Ruini a dire messa in parlamento?
Perché hai votato a favore dell’esenzione per il Vaticano del pagamento dell’ICI, privilegio dal valore economico davvero immenso?
Perché appena arrivato al governo in qualità di Presidente della Camera hai bellamente dimenticato tutte le proposte di legge per le quali avevi ottenuto voti e sostegno dal movimento LGBTQE. Compresi e soprattutto i Pacs e le proposte di legge Transgender, per poi appontare all’ultimo momento alternative ridicole, malfatte e totalmente inaccettabili?
Perché sostieni Rutelli a candidato sindaco di Roma, che malissimo si è comportato con la nostra comunità dall’epoca del World Pride in poi, piuttosto che sostenere Grillini, candidato gay a tutto tondo?
Forse perché devi a Rutelli il favore di averti concesso il posto di Presidente della Camera al prezzo della cancellazione di tutte le istanze LGBTQE per non scontentare le aspettative del Vaticano?
Perché sostieni e difendi Massimo Fagioli, notorio omofobo convinto che l’omosessualità sia una malattia da curarsi, al punto di difendere i suoi sproloqui su Left determinando la cacciata del neo nominato direttore Giulietto Chiesa a Fagioli ostile, e la conseguente fuoriuscita dalla redazione di rispettati giornalisti del calibro di Marco Travaglio, Vauro, Adalberto Minucci, Nando Dalla Chiesa?
Perché nonostante l’influenza più volte ammessa del pensiero pacifista e nonviolento dell’omofobo Fagioli di cui hai permeato il partito, hai comunque votato a favore del mantenimento del contingente italiano in Afghanistan e addirittura all’aumento del budget per forniture militari?
Perché offri sempre la tua solidarietà a tutti i potenti contestati da chi non ha voce alcuna e si può esprimere solamente tramite il dissenso pacifico che tu definisci invece violenza?
Proprio a te va ricordato che la “Rivoluzione non è un pranzo di gala”?
Perché a questo convegno nazionale del movimento LGBTQE organizzato in sordina di venerdì pomeriggio invece che sabato sono stati invitati solo Arcigay, Arcilesbica, Circolo Mario Mieli e MIT e non tutti gli altri collettivi e associazioni della galassia LGBTQE, estremamente numerosa e variegata e difficilmente controllabile in termini di consenso di massa?
lunedì 7 aprile 2008
Bertinotti, i gay e le domande senza risposta.
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