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mercoledì 16 aprile 2008

Le manovre di Rutelli. La carta di Francesco. Recuperare a sinistra e nel mondo gay.

L'attesa Il comitato elettorale deluso dalle percentuali. L'ex sindaco in cerca di nuove alleanze.

(Fabrizio Roncone - Il Corriere della Sera) Quando Francesco Rutelli è preoccupato, si vede. Mette su una faccia lunga, amareggiata, un po' sordiana (dalla maschera, mitica, di Alberto Sordi, ndr). Barbara Palombelli, questa faccia la conosce bene. Meno male che ci sono le mogli, in certi momenti. E gli amici. È un comitato elettorale tetro, buio, angusto. «Antico mulino biondo », quartiere Ostiense, pozzanghere melmose alla fine del ponte di ferro: Roma è piena di posti così. La stanza dove il candidato sindaco Rutelli aspetta (spera?) d'essere rieletto per la terza volta (già al Campidoglio dal 1993 al 2001) è in fondo al corridoio di archi a volta, con i mattoncini, con le faccette tenere ed emozionate dei candidati al consiglio comunale, con Paolo Gentiloni e Linda Lanzillotta — vecchia fidata guardia d'onore dei bei tempi andati della Margherita — che camminano avanti e indietro, si fermano, chiedono, riflettono, scuotono la testa, allargano le braccia, sospirano e poi vengono avanti a capo chino, con un filo di voce: «È più dura del previsto, purtroppo».
Gentiloni è uno misurato, responsabile. Non sorrise nemmeno il giorno che Prodi lo nominò ministro delle Comunicazioni: «Cerchiamo di tenere la bandiera del Pd alta, facciamo barricate a Roma... ma, certo, se le percentuali sono queste...». I numeri, le percentuali: si andrà avanti nella notte, è sicuro. Ma per capirci: il rischio terribile e concreto, possibilissimo, è che il consenso espresso nei confronti di Rutelli sia piuttosto (se non abbastanza o addirittura parecchio) più basso del dato raccolto a Roma, nella tornata politica, dall'intero centrosinistra. Cerchiamo di capirci. A mezza sera, Rutelli naviga — nelle proiezioni — intorno al 45%; Alemanno insegue con circa quattro punti di ritardo. Non casualmente, Massimo Brutti, ex senatore diessino uscente e capolista del Pd al consiglio comunale, un tipo allergico alla menzogna politica, considera: «Aspettiamo... e speriamo... e auguriamoci che...». Luigi Zanda va via fingendo serenità: «Il ballottaggio era nelle cose... ». Magari non con queste percentuali. «Mah...». Forbice stretta, ballottaggio incerto. «Eppure tra Alemanno e Francesco c'è una tale differenza di statura politica che...». La voce di Zanda in dissolvenza. Ma come ansiosa, nervosa, incerta. Lui che va via e sul megaschermo collegato con Sky, ecco Berlusconi in diretta. Piccola folla di militanti che qui ascolta in atmosfera da funerale. Cronisti che si lamentano perché la sala stampa non è dotata di televisioni, manca l'acqua, si va al bagno scortati da uomini della sicurezza comprensivi e muscolosi. Nel percorso, s'incrocia la Lanzillotta: «I dati sono preoccupanti. Ma noi manteniamo la calma, capito?».

Capito. Però Rutelli è di là, che fa calcoli, in solitudine. Hanno chiamato Veltroni e D'Alema? «Va beh... tanto, al ballottaggio, ci prenderemo la rivincita». Gianni Borgna, ex assessore alla Cultura della città: «D'altra parte, ai ballottaggi vincenti, siamo abituati. Ricordo un Rutelli- Fini, e poi un Veltroni-Tajani... Certo, però, un ballottaggio è sempre un'incognita...». Così, nella notte, s'apre l'intricato capitolo alleanze. A sinistra, Rutelli può guardare a «Sinistra critica» e a Franco Grillini (socialisti, gay, trans, transgender). Ma se cerca al centro, trova gli incompatibili Luciano Ciocchetti (Udc) e Mario Baccini (La rosa bianca). Allearsi, lo intuite, non sarà facile (e già adesso i più perfidi ironizzano: il cardinal Camillo Ruini, che con Rutelli è in grandi rapporti, cosa suggerisce?).

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il Rutelli che cerca consensi tra i gay è lostesso che aveva rifiutato il patrocinio al gay pride e che ha detto di tutto contro i gay e le unioni di fatto ?? Credo avrà lo stesso trattamento che grazie alla truffa sui pacs hanno avuto i comunisti, che guarda caso passando da oltre il 12 al 3% hanno evidentemente perso i 3.000.000 di voti gay tutti in una volta...

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