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mercoledì 16 aprile 2008

Sindaco di Roma al ballottaggio. Rutelli: "Sarà la nostra riscossa".

Secondo le proiezioni, Alemanno è al 40,7%, l'ex vicepremier al 45%. "Coglieremo una rivincita importante dopo il risultato del 13 e 14 aprile". An agli elettori di sinistra: "Schieratevi col cambiamento". E Casini lancia le primarie: "La base deciderà chi dovremo appoggiare".

(La Repubblica) "Sarà la nostra rivincita". Francesco Rutelli ne è convinto: il ballottaggio fra lui e Gianni Alemanno rappresenterà la riscossa del centrosinistra dopo la sconfitta del 13 e 14 aprile. E ballottaggio sarà, almeno stando ai numeri: la quinta proiezione Consortium per Rai dà Rutelli al 45% e Alemanno al 40,7%. Anche dalle prime seicento sezioni scrutinate (con tempi lunghissimi) viene una sostanziale conferma: il candidato del centrosinistra ottiene 154.695 voti (46,1%), al candidato del centrodestra vanno 134.434 voti (40,1%). Nessuno dei due supera la soglia del 50% più 1 dei voti, necessaria per chiudere al primo turno. E mentre per i due candidati parte la caccia all'apparentamento, Pier Ferdinando Casini annuncia - ospite a Ballarò su RaiTre - che l'Udc deciderà chi appoggiare con "primarie aperte a tutti gli iscritti". Pur sottolineando che "abbiamo criticato fortemente Veltroni, e se Rutelli significa continuità con Veltroni, per noi è un problema".

Pronostici ribaltati. La vittoria scontata di Rutelli non è stata tale. L'avversario di An sotto la bandiera del Pdl, dopo una campagna sottotono, riprende colore in serata, in piazza della Minerva, dove si festeggia la vittoria nazionale del centrodestra. E se Rutelli incita a sostenere la "sfida", Alemanno fa appello anche agli elettori di sinistra: "Scelgano il cambiamento". Si torna alle urne domenica 27 e lunedì 28 aprile.

Rutelli: "Sarà la nostra rivincita". Ad ammettere che sarà ballottaggio è per primo lo stesso Rutelli. "Permetterà di rinnovare e consolidare il governo di Roma ma anche di cogliere una rivincita importante dopo le politiche, regionali e amministrative. Andiamo al voto con un vantaggio importante, determinante - aggiunge - ho fiducia che questo ci permetta di vincere. Ora abbiamo due settimane di sfida per riprendere la città". Alla corsa partecipano Pd e Idv ma anche Sinistra Arcobaleno, i radicali di Emma Bonino e qualche lista civica, dai Moderati agli Under 30. Si tratta di recuperare il Partito socialista con Franco Grillini ("Se ce lo chiede sulla base di un dialogo costruttivo - dice il presidente onorario di Arcigay - siamo disponibili a un apparentamento"), la Sinistra critica con Armando Morgia e qualche altro.

Rutelli e il testimone di Veltroni. Continuità con il lavoro fatto da Veltroni e novità. Questi gli ingredienti del programma sui quali Rutelli continuerà a battere per due settimane. Con "l'orgoglio" di ciò che le giunte di centrosinistra, sue e di Veltroni, hanno realizzato negli ultimi quindici anni, e delle potenzialità della città. Un programma in 58 pagine animato dall'attenzione ai problemi dei cittadini, con verifica sul posto e in prima persona.

Rutelli, i punti forti. Il documento ruota intorno a due capitoli: "Roma capitale moderna" e "Roma capitale umana". Punta su innovazione tecnologica, turismo, decoro della città, sicurezza, politica per la casa. Tra i primi punti, la raccolta dei rifiuti e l'eliminazione della discarica di Malagrotta, la più grande d'Europa: "Si chiuderà a breve, diventerà come Central Park". Quanto al decoro, la creazione di una "Sala sistema Roma" per coordinare gli interventi. Per l'emergenza casa, la realizzazione di 10 mila case popolari, 10 mila in affitto agevolato e 6 mila alloggi per studenti. Tra le innovazioni, quella della macchina amministrativa con la "piena attuazione del federalismo fiscale" e la creazione della "Città metropolitana" della capitale. E poi rilancio del ruolo dei municipi, contrasto all'evasione e all'elusione fiscale e tariffaria.

Fini: "Rutelli si può battere". Sostegno forte al candidato di centrodestra dal leader del suo partito Gianfranco Fini. "Battere Rutelli è possibile - dice il presidente di An - per il ballottaggio, ci rivolgiamo agli elettori. Per quanto riguarda i candidati - risponde a chi gli chiede di un'ipotesi di apparentamento con quelli di altri partiti - vedremo in seguito".

Alemanno punta all'en plein. C'è "la possibilità concreta di un en plein" dice Alemanno, che affida alla piazza la sua ambizione: "Riunire tutta la destra". Non è chiaro dove sposterà il confine della coalizione. Probabilmente verso Francesco Storace che, forte di un abbondante 3%, si è preso un paio di giorni di riflessione ("Deciderò giovedì") per rivelare se correrà in soccorso dell'ex collega di partito. Ma c'è un altro 3% circa, quello del candidato dell'Udc Luciano Ciocchetti ("siamo sempre più determinanti") e poi la Rosa Bianca con Mario Baccini e Forza Roma con Dario Di Francesco. Per il momento, Alemanno attacca lo sfidante ("Non ha chiesto scusa né riconosciuto gli errori della sinistra"), invoca "rispetto e risposte per il popolo di Roma", lancia un appello alla coesione perché "solo così completeremo la grande vittoria non solo in Italia ma anche nella sua capitale". E si rivolge agli elettori di sinistra: "Si schierino dalla parte del cambiamento, dicano no allo stanco continuismo".

Alemanno, i punti forti. "Essere più precisi nel programma, implementare il patto per Roma, costruire un'ipotesi di governo che raccolga le energie migliori al di là degli schieramenti". Sul Patto per Roma ci punta parecchio: è l'impegno sottoscritto il 15 marzo con Fini e Berlusconi. Firmato nel quartiere Corviale, alla periferia della città, dà ampio spazio ai temi della sicurezza. Come si legge: "Procedure di espulsione dei 20 mila nomadi e immigrati che a Roma hanno violato la legge, creazione di un assessorato alla Sicurezza e immigrazione". A ciò si aggiunge, fra l'altro, la chiusura dei campi nomadi abusivi e un controllo rigoroso di quelli regolari.
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