Non inganni la foto, di rito, sopra: la cordialità fra i due dura solo un attimo: prima che la trasmissione entri nel vivo. Nello studio arroventato dalle luci e dalla tensione, il fair play cede il posto allo scambio dei colpi. Già alla prima domanda, il confronto è serrato, ma senza grande picchi di nervosismo. A prendere la parola, dopo un sorteggio perso, è stato per primo Alemanno che mostrando il quotidiano Il Messaggero ha subito introdotto l’aggressione e la violenza della studentessa del Lesotho avvenuta giovedì scorso e il tema della sicurezza sostenendo che a Roma “ci vuole il cambiamento” perché “queste cose non devono più accadere. A Roma c’è bisogno di una svolta” perché “da 15 anni c’è lo stesso gruppo di potere” alla guida della città, riferendosi agli anni di governo del centrosinistra. Ma Rutelli ha replicato: “il primo ad aver sollevato questo tema è stato l’allora sindaco di Roma Veltroni. Non è un problema del sindaco, ma del Paese. Dobbiamo essere uniti contro questo problema”.
Rutelli ha poi mostrato “il dispositivo di comunicazione” più noto come braccialetto per le donne che tante critiche ha suscitato. E Alemanno ha replicato: “Non mi piace l’idea della sicurezza fai da te. Le ronde e il braccialetto elettronico non mi convincono. La sicurezza è un valore sociale, è un problema dei più deboli. Il paragone con Milano - ha aggiunto replicando a Rutelli - non regge molto. A Roma ci sono 85 campi nomadi, è una realtà impressionante”.
Riferendosi al precedente governo Berlusconi, Alemanno ha sottolineato che “noi abbiamo regolarizzato 640mila persone, che avevamo ereditato dal passato, erano già entrate nel nostro Paese, già lavoravano in nero e sono state prese le impronte digitali”. Il candidato del Pdl ha quindi ricordato che la Romania è entrata in Europa nel gennaio del 2007 quando il Governo Prodi era già in carica. Non sono mancate battute con Rutelli che rivolgendosi ad Alemanno ha detto: “Hai parlato di colonnine SS, hai avuto un lapsus”.
“Dai, dai”, ha replicato Alemanno. E poi è stata volta di Alemanno a prendere in giro Rutelli quando ha apostrofato il suo avversario: “No tesoro…” e lui ha risposto: “Tesoro mai”.
Poi a dominare è stato il tema dell’Alitalia. “Oggi” ha esordito Rutelli “La Padania scrive: ‘La lega vince, Air France vola via’. A chi la volete dare Alitalia? Ai russi? Oggi Alitalia vale meno perché voi, quando eravate al governo, avete fatto non una politica industriale ma una divisione tra Malpensa e Fiumicino che ha portato la compagnia di bandiera vicina al fallimento. Ma dove sta la cordata italiana di cui parlavate?”. “Noi riteniamo che si può costruire una cordata italiana” ha replicato Alemanno che, incalzato da Rutelli, ha ha aggiunto alzando il tono della voce: “Non si può svendere Alitalia. Alitalia, Rutelli, capito? Italia, Italia, Italia”.
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