(06blog) Il sindaco di Roma, Walter Veltroni (nella foto, commosso durante la seduta del Consiglio Comunale), ha rassegnato le sue dimissioni. Ora si apre la breve parentesi del comissariamento e soprattutto della caccia al suo successore. Al voto si andrà il 14 aprile.
Le dimissioni dell’ormai ex primo cittadino della città eterna sono arrivate nel pomeriggio nel corso di una riunione della giunta. Lì Veltroni ha firmato la lettera che con la quale ha rimesso l’incarico. Formalmente il segretario del Pd sarà sindaco ancora per una decina di giorni dopo i quali si aprirà la fase del commissariamento che durerà fino al 14 aprile, giorno del voto per il nuovo sindaco di Roma. A guidare la città fino alla sua nomina sarà il prefetto Mario Morcone, almeno a quanto si legge su la Repubblica nella sua odierna edizione cartacea.
Finisce un epoca, dunque, che al di là del giudizio personale ha fatto registrare agli atti, tra le varie cose, una crescita economica record a Roma per sette anni, iniziative culturali che hanno fatto tornare la Capitale d’Italia al centro della scena internazionale, a partire dalla nascita dell’Auditorium e della festa del Cinema, e poi l’apertura della nuova Fiera, la riqualificazione dell’Esquilino con lo spostamento del mercato, la costruzione del passante a Nord-Ovest e la concretizzazione di tanti progetti, tutti contenuti nel Prg, che cambieranno il volto della città nei prossimi anni a partire dalla faraonica riscrittura della rete metro di Roma. Ora è caccia al successore. Come già ricordato per il Centro Sinistra il candidato sindaco sembra essere Rutelli. Per il partito de “la Destra” è sceso in campo Storace. Per il centro-destra di Berlusconi e Fini, infine, ancora non si sa chi verrà candidato: dopo il rifiuto di Frattini, Alemanno e Bertolaso si fa il nome di Giorgia Meloni. Ma per ora tutto è in alto mare.
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L’aumento di quasi 2000 licenze nel settore dei taxi, l’avvio dei cantieri della metro B1, della linea C e la progettazione delle linea D. L’approvazione del nuovo Piano regolatore generale, il raddoppio dei posti negli asili nido romani con 8.300 posti in più. Ed ancora: la costruzione della nuova fiera di Roma, l’apertura dell’Auditorium e la nascita della festa del cinema. La crescita economica record, il boom del turismo e l’avvio dei cantieri per musei quali Macro e MAXXI e del nuovo centro congressi all’Eur, la nuvola di Fuksas. Infine 100.000 persone assistite in più dal 2001 nel campo delle politiche sociali e 75.000 buoni casa per cercare di aiutare i cittadini schiacciati dallo sfratto o dal caro affitti.
Piaccia o non piaccia l’eredità che il dimissionario sindaco di Roma, Walter Veltroni, lascia alla città è molto ampia e incontestabilmente agli atti. Visto che anche qui su 06 si è sviluppato un dibattito sul bilancio del suo governo ecco allora una sintesi di tutto quanto fatto in questi sette anni così da poter discutere con cognizione di causa. Veltroni viene eletto il 13 maggio 2001 contro Tajani con il 53% dei voti e riconfermato sindaco contro Alemanno, il 28 maggio 2006, con il 61,4%. Il segno storico della sua amministrazione arriva solo sette anni dopo, al termine del suo mandato. Si tratta dell’approvazione del Piano regolatore generale.
Già durante il suo governo, però, vengono inauguare opere strategiche per cultura, crescita economica e viabilità: si va dall’Auditorium di Piano (il più grande complesso multifunzionale d’Europa), alla nuova Fiera di Roma, fino al passante a Nord-ovest, lo svincolo Tintoretto e l’avvio del raddoppio della Tiburtina (cantieri aperti in questi giorni). Sotto la sua aministrazione vengono poi impostati progetti destinati a contrastare il traffico di superficie. Vengono aperti i cantieri per la linee metro B1 e C e nel 2009 si inaugureranno quelli per la linea D. Tra qualche anno si sentiranno i benefici di queste decisioni e la rete passerà da 482 km e 168 stazioni a 598 Km e 298 stazioni. Tra i grandi numeri da ricordareanche quelli della battaglia con i tassisti che ha portato a 2000 licenze (prima 1450 e poi altre 500) in più e quelli relativi al raddoppio dei posti negli asili nido romani. Alcune mamme ci hanno scritto lamentadosi che i posti ancora non bastano. Sono però il doppio rispetto al 2001 (+8300 unità, totale 16.500 circa).
Capitolo cultura. Nei sette anni veltroniani vengono aperti i cantieri per diversi musei: si va dal MACRO di via Reggio Emilia al museo della Shoah, fino al MAXXI e la nuova Ara Pacis già inaugurata due anni fa. Sul fronte della cultura, inoltre, Veltroni sarà anche ricordato come il sindaco che ha riportato il grande cinema a Roma, lì dove Cinecittà è nata. Nella Capitale nel 2006 nasce la festa internazionale del cinema e la città è invasa da star e registi. Si torna a respirare un’aria glamour e da red carpet. L’accusa dei suoi critici arriva immediata: il sindaco si occupa troppo delle star e poco dei problemi reali. Durante il suo “governo” inoltre non tutti i problemi vengono risolti: balzano agli occhi ancora il degrado di alcune aree ed il traffico, che è sempre molto pesante.
Sul sociale, però, il sindaco si impegna su diversi fronti. Per fronteggiare l’emergenza sfratti ed il caro affitti distribuisce 70.000 buoni casa. Oltre 20.000 saranno invece gli alloggi popolari che verranno costruiti a Roma nei prossimi anni. Nasce poi la Sala operativa sociale, la teleassistenza ed il telemonitoraggio. E dal 2001 ad oggi oltre 100.000 persone in più all’anno vengono assistite dai servizi sociali del comune.
Da segnalare poi, in ordine sparso, anche altri provvedimenti. Durante i suoi anni al Campidoglio Veltroni inaugura i lavori per la città dei giovani di Rem Koohlas agli ex Mercati Generali, per la nuova Stazione Tiburtina di Paolo Desideri e per la Città dello sport di Calatrava aTor Vergata. Tutti progetti in corso di realizzazione con scadenza 2009-2010. Rinascosno i musei capitolini con la nuova sistemazione interna e la nuova sala di cristallo per il Marco Aurelio di Aymonino. Contro degrado e abusivismo vengono smantellati decine di campi Rom (ma il problema resta) e si intensifica l’azione contro l’abusivismo edilizio con centinaia di demolizioni soprattutto sulla via Appia. Si riqualifica piazza Vittorio spostando il mercato al chiuso e si abbattono le antenne alla scuola Leopardi, causa di elettrosmogh a Monte Mario. Nasce lo 060606.
L’economia, infine. I tre asset principali della crescita record di Roma sono il turismo, il commercio e l’industria. Sul fronte turismo Roma si avvicina alla soglia dei 30 milioni di arrivi (quest’anno 27 mln). L’economia romana, invece, continua a correre a ritmi molto elevati con un’impennata particolarmente forte nel quinquennio che va dal 2001 al 2005 quando il Prodotto interno lordo cresce del 6,8% (dati Censis) e la crescita delle imprese tocca il +9,2% contro il4,5% su base nazionale. Buono anche l’aumento dell’occupazione che nello stesso periodo cresce del +4% attestandosi al 49,2% contro una media italiana del 45,3% (nel 2007 è al 61,4%), ed il calo della disoccupazione che va dall’ 11,1% al 6,5%. Oggi è al 7,2%.
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