(Massimo Ciccarelli - è Costiera) Franco Giordano non sarà il leader di Rifondazione comunista, ma resta pur sempre il suo segretario politico. Per cui, quando arriva a Napoli per la campagna elettorale e dice che “ dopo le elezioni nazionali, in Campania bisogna andare rapidamente al voto, perché qui è definitivamente finito un ciclo politico” , c'è da credere che sarà conseguente.
D'altronde lo stesso Fausto Bertinotti, vero numero uno del Prc, aveva preso le distanze dal governatore Antonio Bassolino. Solo che l'affermazione di Giordano a cinque settimane dal voto suona molto opportunistica.
E anche un poco da voltagabbana. Perché con il tanto, oggi, “vituperato” presidente della Regione Campania, i rifondaroli per lunghi anni sono andati a braccetto. E fino a poche settimane fa hanno votato la fiducia al Consiglio regionale, proprio quando lo scandalo spazzatura aveva ormai assunto dimensioni internazionali.
E' facile adesso venire a chiedere i voti dell'elettorato campano ergendosi a censori di Bassolino, quando persino i dirigenti locali di Rifondazione che mettevano in guardia sulla china pericolosa in cui stava precipitando l'amministrazione regionale, venivano emarginati dal loro partito, e fatti andare via.
Per chi ha buona memoria ricorda, ad esempio, le vicenda dei consiglieri regionali Franco Specchio e Franco Maranta, e delle loro battaglie contro la gestione dei rifiuti, rimaste solitarie e inascoltate. Giordano forse potrebbe non conoscere queste storie passate, ma sicuramente dovrebbe sapere che il capogruppo Gennaro Migliore, è stato per anni consigliere comunale di maggioranza a sostegno dell'amministrazione Bassolino. Allora perché venire oggi a “rifarsi una verginità”, cercando di coprire il sole con un dito?
La strategia che Rifondazione intende seguire è quella di differenziarsi dai vecchi compagni di squadra, utilizzando il vecchio giochetto di fare le liste di buoni e cattivi a seconda della convenienza del momento, e di ergersi a paladini della legalità e della moralità quando si è a corto di seri argomenti programmatici.
E, come in questo caso, quando gli Alleati diventano scomodi. Infatti, il segretario del Prc non ha avuto alcuna difficoltà a dichiarare che “'anche con il voto delle politiche noi vogliamo interpretare un'ansia di rinnovamento che è molto forte. Un'ansia di rinnovamento e di moralità, propria anche di una classe dirigente giovane. Noi siamo in grado di esplicitarla, altre forze politiche l'hanno completamente cancellata”.
E' seguito poi, lo scontato attacco al Partito Democratico : “Al di là delle polemiche sulle candidature campane, la verità è che il Pd non è in grado di offrire un'alternativa campana alle vicende di questa classe politica”.
Se Giordano crede veramente in ciò che proclama agli elettori campani, allora coerenza vorrebbe che già domani, e non propagandisticamente “dopo le elezioni” si dimettessero gli assessori e i consiglieri di Rifondazione presenti alla Regione e al Comune di Napoli.
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