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martedì 8 aprile 2008

ArciGay Nazionale Vs ArciGay Roma o il gioco delle parti?

(Fireman) Dai commenti ad un post di Valerio Pieroni:

Quella di Rutelli è la soluzione migliore, che accontenta tutti. Arcigay infatti lo sostiene.
Se l'Arcigay-Roma non è simpatizzante dei comunisti, ciò va esclusivamente a suo merito.
...visto che ha suscitato "scalpore" la posizione di Fabrizio Marrazzo, perchè l'arcigay nazionale non lo fa dimettere per il sostegno che ha manifestato a Rutelli?

Discorsi edificanti vero? Il personaggio in questione è un catto-omofobo sostenitore di Rutelli per il quale gestisce anche - in parte o completamente non saprei - la sezione del sito dove vengono raccolti e pubblicati racconti di cittadini e che si è distinto per la poca democraticità (ad esser buoni) con cui pubblica i racconti che riceve.
Ma non siamo qui per parlare di Pieroni il censore.
Quello che maggiormante mi interessa è come sia la percezione della realtà GLBT nel mondo etero, o almeno in quello che se ne interessa. Non è il caso di Pieroni - lo ribadisco - essendo il tipo solito a strumentallizzare le cose a suo uso e consumo e quando messo di fronte alla realtà diviene abilissimo a svicolare: queste lotte politiche intestine che attanagliano le vostre associazioni non mi interessano.
Ma forse invece che di "percezione della realtà GLBT" dovrei parlare di capacità della stessa - tutta o in parte - di mostrare il fianco ad opportunisti della parola quali il Pieroni. Perché se è vero - come è vero - che lui sia un opportunista, è anche vero che la situazione di ArciGay Nazionale Vs ArciGay Roma non è certo chiara.

Infatti abbiamo una associazione federata in una struttura nazionale che si comporta diversamente da quanto indicato da quest'ultima: ArciGay Nazionale supporta nel voto amministrativo a Roma la candidatura a sindaco di Franco Grillini mentre la sua costola locale (ArciGay Roma) appoggia Rutelli ed invita le persone GLBT a votarlo.

Cosa comporta questa schizzofrenia del circolo romano? Semplice, un ridimensionamento della realtà GLBT romana agli occhi dei politici oltre che favorire una idea di poca omogeneità di interessi.
Mi chiedo perché questo.
Capisco la necesità di ArciGay Nazionale di avere un circolo a Roma, non capisco invece come consenta ad un manipolo di arrivisti il cui primo interesse è quello di finire col proprio nome sui quotidiani di sfruttare il nome di una associazione che - nel bene e nel male - ha comunque una storia alle spalle.

1 commento:

Anonimo ha detto...

la comunità GLBT Romana applaudirà con gioia il giorno in cui sbatteranno fuori il comitato del circolo romano ed Arcigay Roma di nuovo commissariata ... e vorremmo davvero che ci si rendesse conto che Arcigay Roma è una farsa, è un manipolo di 4 o 5 persone molto brave nella stesura e nel lancio giornaliero di comunicati stampa. Basta.

Con Grillini molti di noi sperimenteranno il voto disgiunto e, spero davvero, molti altri seguiranno l'appello di Giovanni Dall'Orto!

Un caro saluto
Markk

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