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giovedì 17 aprile 2008

Buttamo ar tevere er Cicoria? I gay romani non ci stanno e dicono no a Rutelli.

(Psiko) Eh, ma Alemanno è quello delle spranghe, è un fascista, è uno di destra...
Bene. Con le persone che vivono le elezioni quasi fossero una partita di pallone, dove deve vincere il Napoli o la Juve o la Roma, è meglio non perdere troppo tempo. Queste elezioni hanno già mostrato come questi tenutari di bandiere ideologiche saranno cancellati dalla storia di questo paese. Aggiungo: è un bene.

Vediamo, osserviamo i candidati al campidoglio. Francesco Rutelli e Giovanni Alemanno.
Io non ricordo dichiarazioni di Alemanno omofobe, razziste, antieconomiche, illiberali, filoclericali, classiste, violente o fasciste. Non mi pare sia solito cenare, bellamente, con il cardinal Bagnasco. Non è lui ad essere fortemente sostenuto dalla Conferenza Episcopale Italiana, o dalla Consulta Islamica o dall'Unione delle Comunità Ebraiche. Non è fra i diretti responsabili dell'insabbiamento di qualsivoglia estensione dei diritti sociali in questo paese. Non ricordo sue dichiarazioni apertamente contrastanti con il testamento biologico, ad esempio. Non lo ricordo nell'attacco alla 194. Non ricordo suoi assessori condannati con sentenza definitiva per eccesso di consulenze esterne (sentenza n. 1379, del 25 gennaio 2006, Corte di Cassazione - Sezioni Unite.)
Giovanni Alemanno è stato Ministro per le Politiche Agricole, fra il 2001 e il 2006, nel governo Berlusconi; ed ha lavorato bene. Più che bene. Molto.
È una persona seria, che guarda agli obiettivi senza disdegnare collaborazioni con i (da lui) più lontani segmenti della società italiana. È sveglio, brillante.

Di Francesco Rutelli non credo si possa dire altrettanto. Anzi. Penso tutto il male possibile nei confronti del secondo ex sindaco di Roma. Farlo vincere significherebbe consegnare all'immobilismo, alla decadenza, e al Papa, questa città. Nei prossimi dieci anni il nostro paese subirà forti cambiamenti, sia in un'ottica interna sia nel piano dell'europa. Tagliar fuori la Capitale consegnandola ad un personaggio come Rutelli può segnarne il declino, ancor più che Milano - con l'expo, con la tav, con malpensa, con un nuovo governatore leghista - farà passi da gigante.

Problema. Alemanno è apertamente appoggiato dai (sic!) tassisti, che - notoriamente - sono emanazione propria del male assoluto. Però. Se non farà stronzate in queste due settimane. Qui lo si vota. Ché i numeri per vincere li ha.

La sinistra non è andata a votare, o ha votato altro. Questo è il momento (probabilmente l'unico per molto tempo) in cui si può dare una sonora sberla ad uno dei massimi esponenti dei teodem. (Rutelli, Binetti, Bobba.) Farlo vincere a Roma, se servono altri motivi per non votarlo, significherebbe contrapporre la vittoria, seppur amministrativa, di un candidato clericale alla nazionale sconfitta del "..ma anche laico" Veltronismo.

Due settimane. Ci tocca. Son vent'anni che questa città è governata dal duo Veltroni-Rutelli. Forse è il caso di mandarli un po' a cagare, eh? Forse è il caso di buttare mr. Cicoria nel tevere. Forse.

Ce volemo da provà?
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3 commenti:

gabibbo ha detto...

Mettiamola così: credo che da un punto di vista gay la scelta sia equiparabile a scegliere da quale automobile farsi investire all'incrocio...
Però, almeno, come "semplice" cittadino uno ha la soddisfazione di cacciare la banda di parassiti che gozzoviglia lì da vent'anni: ne arriverà un'altra, ma il ricambio tra i parassiti magari sortisce qualche effetto positivo sulla pubblica amministrazione... per breve tempo, ovviamente...

Anonimo ha detto...

Secondo me il vostro è un giudizio di parte (nel senso odiamo la sinistra perchè va di moda) e non ponderato e infatti appena è salito l'"avversario" ecco la prima aggressione (non che prima non ci fossero state).
Comunque non vi do torto anche perchè la sinistra non ha fatto nulla ma è pur vero che votare per la destra certo non vi darà non solo nessun vantaggio ma si rischia di tornare molto, moltooo indietro come conquiste (se pur minime) di diritti civili.
contenti voi delle vostre idee.

Fabio ha detto...

La destra è liberale, laica ma non sopporta razzismo ideologico o d'altro tipo verso nessun lato.
Se c'è chi ha visioni politiche vicine a quelle della Chiesa (che poi ora non è che la Chiesa c'entri su tutti gli argomenti) allora si senta libero di votare i candidati più vicini al suo pensiero: hanno il diritto di esprimere la propria opinione e rappresentarla in parlamento in proporzione ai voti che ricevono, senza essere denigrati.
L'importante è ci sia pluralità di pensiero e dei toni civili. Non si criminalizzi la religione: il punto di vista religioso è solo un punto di vista come gli altri (questa è laicità) e lo Stato non può certo mettersi a sindacare su chi lo segue e chi no.

Riguardo alle problematiche degli omosessuali che cerchino un qualche tipo di riconoscimento dallo Stato, io dò la mia opinione da uomo di destra liberale.
Personalmente non me ne frega niente (come Stato) dell'orientamento sessuale di nessuno: detto questo sono contro a confusionari paralleli tra coppia di fatto e di diritto, alla creazione di nuove figure giuridiche pronte ad invadere il codice negli anni a venire.
Al contrario sono dell'idea che ci voglia un approccio più sulle libertà che sul riconoscimento. Ossia: il cittadino deve poter disporre con meno vincoli sul proprio patrimonio, sul proprio asse ereditario, deve poter decidere chi considera un congiunto di cui autorizzare la visita in ospedale, etc.
Al giorno d'oggi non è più giusto né attuale che si sia costretti al matrimonio per ottenere certe cose e si può sopperire in questo modo che ho detto.

Per la reversibilità della pensione la cosa è diversa. Ritengo questo diritto derivante dagli obblighi contratti in matrimonio (io mi impegno di fronte alla società in maniera programmaticamente definitiva con il coniuge, lo stato si impegna ad occuparsi del mio coniuge dopo la mia dipartita così come io mi ero ripromesso di fare in vita).
Di fronte a questo bisognerebbe introdurre i matrimoni omosessuali (non so se vi conviene! XD). La coppia omosessuale non ha la stessa rilevanza sociale della coppia eterosessuale e quindi qualcuno ancora più liberale di me potrebbe obiettare che il matrimonio non si deve istituzionalizzare... ma io sono dell'idea che è molto meglio il matrimonio gay equiparato (o quasi, ora non mi sbilancio perché non conosco tutte le ricadute legali) e una certa flessibilità sui diritti individuali che quella porcheria dei PACS che pretendono di rimediare a presunte discriminazioni delle coppie di fatto, che in realtà sono solo coppie di persone che liberamente non vogliono farsi riconoscere dallo Stato e che continuerebbero ad esistere qualunque altra forma di coppia di diritto si va a creare (personalmente trovo gli allarmismi sulla discriminazione odiosi e offensivi per lo Stato quando così fuori luogo. Al massimo si possono lamentare gli omosessuali che non si possono sposare, non le coppie di fatto)

Per quanto riguarda le adozioni sono dell'idea che gli specialisti debbano essere lasciati liberi di decidere se affidare o meno un bambino a due uomini o due donne. Inorridisco quando la Corte Europea mette becco nella professionalità di queste persone e decide che se un bambino non è stato affidato a due donne c'è stata discriminazione. A sto punto li affidi direttamente la corte europea i bambini se deve fare del fascismo e del dogmatismo alla rovescia. Non discriminare non vuol dire appiattire tutto e non poter decidere su nulla: un uomo e una donna sono una cosa, due donne sono un'altra... al di là del loro orientamento sessuale che può non importare, la situazione è oggettivamente diversa.

Quindi, stavo dicendo: libertà di decisione agli organismi che si occupano dell'affido... però con delle linee guida condivise dalla comunità di psichiatri/psicologi/assistenti sociali quantomeno a livello nazionale, per non dare adito a derive da un lato o dall'altro.

Ecco, questo è più o meno il mio pensiero da destra. Non credo che gli omosessuali debbano preoccuparsi di nulla che venga da destra.
In compenso della sinistra si devono preoccupare parecchie categorie di persone, tra credenti, commercianti... ultimamente anche operai...


(Badate, tra qualche anno la discriminazione a sfondo religioso esploderà se non si dà luogo ad una laicità civile e rispettosa della religione come fenomeno sociale. Una cosa è laicità, una cosa è l'ateismo di Stato.
Capisco che gli omosessuali possano essere stati a volte feriti dal pensiero religioso - che c'è poco da fare, su questo argomento è molto rigido - ma a questa riflessione invito anche loro in quanto comprendono meglio di altri cosa è la reale discriminazione.

E se qualche cattolico non ha dimostrato sensibilità, rispetto e accoglienza verso un omosessuale non è certamente stato un buon cattolico. Al di là di cosa la religione ritiene giusto e cosa no Cristo ha lasciato il grande insegnamento di "non giudicare".
Questa è la vera posizione religiosa cattolica che spesso viene travisata cambiando le parole in bocca agli alti prelati - che forse dalla loro hanno la colpa di parlare un po' difficile a volte, soprattutto il Papa).

Un caro saluto a tutta la redazione.

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