I socialisti hanno incentrato la loro campagna sui diritti dei gay. Qual è la posizione di Sinistra democratica sul tema delle unioni civili?
Mi sono personalmente molto impegnato, come presidente della Commissione giustizia del Senato e come relatore, per una legge sulle unioni civili, etero ed omosessuali: i Contratti di unione solidale, simili ai Pacs francesi. Nella prossima legislatura bisognerà impegnarsi per una legge di questo tipo: non sarà facile, perché nel programma del PD si è andati indietro anche rispetto ai Dico, ma è una battaglia di civiltà.
L’Italia, oggi, è pronta per le unioni civili? Lo sarà mai?
Per l’esperienza e il dibattito di questi mesi affermo con sicurezza che è una battaglia che si può e si deve portare avanti. Certo, senza cadere nella trappola dello scontro muro contro muro, ma costruendo in positivo una coscienza – che è ben presente anche nella nostra Costituzione – sulla necessità di assicurare a tutti i cittadini italiani pari diritti, soprattutto in materie delicate come la previdenza, la salute, anche l’eredità. Del resto, nella nuova Costituzione europea è scritto con chiarezza che il principio di eguaglianza vale non solo tra uomo e donna, ma anche con riferimento all’ “orientamento sessuale”.
Come giudica la candidatura della leader GayLeft - Paola Concia - nelle liste del Pd?
Credo che il Parlamento si possa solo arricchire dalla presenza di persone intelligenti, capaci di intervenire sui temi più diversi che un parlamentare deve studiare e affrontare.
Che opinione ha dei gay che votano a destra?
Nessuna.
Qual è secondo lei il politico italiano più omofobo?
Questa è una domanda divertente, è un po’ come il “gioco della torre”. Non saprei scegliere: c’è chi è omofobo per atavici convincimenti culturali, chi per paura di confrontarsi con la realtà o con se stesso.
C’è più omofobia nel Parlamento italiano o nel mondo del calcio ?
Una bella gara!
Chi la spunterà, sul tema dei diritti civili dei gay, tra i teodem del Pd e i radicali?
So chi l’ha spuntata: i teodem. Come ha rivendicato (giustamente, dal suo punto di vista) l’on. Carra, nel programma del PD si è dato un colpo di spugna anche sui DICO, e si parla solo di diritti individuali nei conviventi: cioè di qualcosa che in buona parte è già nelle leggi. In generale questa politica del “ma anche” (la Binetti “ma anche” la Bonino) che Veltroni sta portando avanti porterà in Parlamento più contraddizioni che soluzioni. Quando insieme a tanti altri compagni dei DS abbiamo scelto di non entrare nel Pd, ma di lavorare al progetto per unire la sinistra, avevamo chiaro il nostro obiettivo: un grande partito di sinistra con delle proposte chiare e concrete, per il lavoro, per i diritti civili, per la pace. Oggi è questo grande partito di sinistra che si presenta alle elezioni, con il simbolo “Sinistra arcobaleno”, che ha in sé tutti i colori ma proposte condivise e chiare.
Rutelli è il favorito nella corsa a sindaco di Roma, ma ha già detto che la questione delle unioni civili va affrontata in Parlamento. Un modo per evitare la grana?
Ho già chiesto pubblicamente che i cittadini di Roma si esprimano con un referendum: credo che la gente, il popolo, abbia meno retorica e più sensibilità dei politici.
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