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lunedì 3 marzo 2008

Interviste/ Cesare Salvi: “Su diritti civili gay, hanno vinto i teodem”.

(River-blog) Cesare Salvi ha una stazza da rugbista. Alto, i capelli curati, è un uomo dai modi cortesi ma molto decisi. La sua storia politica inizia nel Partito comunista italiano, di cui è stato membro della segreteria – nel 1990 – prosegue nel Pds, nei Ds, e, più recentemente, nella Sinistra Democratica, l’ala “ribelle” che, con Fabio Mussi, si è staccata nel 2007 dal Pd. Ora è confluito nella Sinistra Arcobaleno, quella “Cosa” a sinistra del Pd che – sondaggi alla mano – è destinata a dare del filo da torcere alla triade Pd-Idv-Radicali. Fratello del magistrato Giovanni Salvi, che alla Procura di Roma ha trattato alcune delle indagini italiane più delicate (come il disastro aereo di Ustica), il senatore Salvi è il presidente uscente della commissione Giustizia al Senato. Da sempre attento alle problematiche relative alle unioni di fatto, ci tiene molto a prendere le distanze, nelle sue affermazioni e prese di posizione, dal Pd veltroniano e dalla cosiddetta filosofia crozziana del “ma anche”. Tra le altre cose, punta il dito contro l’idea che, secondo il segretario del Pd, “siamo tutti uguali”. “Se così fosse – ha detto pochi giorni fa a Radio Radicale saremmo già in un comunismo realizzato. Ma così non è. L’operaio non è uguale all’imprenditore, e lo dimostrano, tanto per fare un esempio, le morti sul lavoro, che sono un dato di fatto nel nostro Paese”. Una campagna elettorale difficile, quella della Sinistra Arcobaleno, perché “in Italia c’è un’impressionante lottizzazione degli spazi simbolo_2008_webtelevisivi e di informazione: si parla solo di Veltroni e Berlusconi”. Quelli della Sinistra Arcobaleno hanno le idee ben definite su alcuni temi caldi: “Siamo per la pace, contro la guerra in Afghanistan, cosi’ come siamo per la laicita’: purtroppo gli elettori del Pd votano al buio”. Infatti sulla 194 o sulla fecondazione o sulle coppie di fatto, “un elettore che sceglie il Pd - si e’ chiesto Salvi - per chi vota: per la Binetti che e’ contro l’aborto o per la Bonino che invece e’ a favore? Noi di Sinistra arcobaleno su questi temi siamo chiari e netti: la 194 non ha bisogno di alcun tagliando e alcuna revisione perche’ spetta alla donna decidere”.

I socialisti hanno incentrato la loro campagna sui diritti dei gay. Qual è la posizione di Sinistra democratica sul tema delle unioni civili?
Mi sono personalmente molto impegnato, come presidente della Commissione giustizia del Senato e come relatore, per una legge sulle unioni civili, etero ed omosessuali: i Contratti di unione solidale, simili ai Pacs francesi. Nella prossima legislatura bisognerà impegnarsi per una legge di questo tipo: non sarà facile, perché nel programma del PD si è andati indietro anche rispetto ai Dico, ma è una battaglia di civiltà.

L’Italia, oggi, è pronta per le unioni civili? Lo sarà mai?
Per l’esperienza e il dibattito di questi mesi affermo con sicurezza che è una battaglia che si può e si deve portare avanti. Certo, senza cadere nella trappola dello scontro muro contro muro, ma costruendo in positivo una coscienza – che è ben presente anche nella nostra Costituzione – sulla necessità di assicurare a tutti i cittadini italiani pari diritti, soprattutto in materie delicate come la previdenza, la salute, anche l’eredità. Del resto, nella nuova Costituzione europea è scritto con chiarezza che il principio di eguaglianza vale non solo tra uomo e donna, ma anche con riferimento all’ “orientamento sessuale”.

Come giudica la candidatura della leader GayLeft - Paola Concia - nelle liste del Pd?
Credo che il Parlamento si possa solo arricchire dalla presenza di persone intelligenti, capaci di intervenire sui temi più diversi che un parlamentare deve studiare e affrontare.

Che opinione ha dei gay che votano a destra?salvi
Nessuna.

Qual è secondo lei il politico italiano più omofobo?
Questa è una domanda divertente, è un po’ come il “gioco della torre”. Non saprei scegliere: c’è chi è omofobo per atavici convincimenti culturali, chi per paura di confrontarsi con la realtà o con se stesso.

C’è più omofobia nel Parlamento italiano o nel mondo del calcio ?
Una bella gara!

Chi la spunterà, sul tema dei diritti civili dei gay, tra i teodem del Pd e i radicali?
So chi l’ha spuntata: i teodem. Come ha rivendicato (giustamente, dal suo punto di vista) l’on. Carra, nel programma del PD si è dato un colpo di spugna anche sui DICO, e si parla solo di diritti individuali nei conviventi: cioè di qualcosa che in buona parte è già nelle leggi. In generale questa politica del “ma anche” (la Binetti “ma anche” la Bonino) che Veltroni sta portando avanti porterà in Parlamento più contraddizioni che soluzioni. Quando insieme a tanti altri compagni dei DS abbiamo scelto di non entrare nel Pd, ma di lavorare al progetto per unire la sinistra, avevamo chiaro il nostro obiettivo: un grande partito di sinistra con delle proposte chiare e concrete, per il lavoro, per i diritti civili, per la pace. Oggi è questo grande partito di sinistra che si presenta alle elezioni, con il simbolo “Sinistra arcobaleno”, che ha in sé tutti i colori ma proposte condivise e chiare.

Rutelli è il favorito nella corsa a sindaco di Roma, ma ha già detto che la questione delle unioni civili va affrontata in Parlamento. Un modo per evitare la grana?
Ho già chiesto pubblicamente che i cittadini di Roma si esprimano con un referendum: credo che la gente, il popolo, abbia meno retorica e più sensibilità dei politici.

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