Nato il gruppo modenese Lgbt con ex-Ds e Margherita.
«Vogliamo lavorare per mettere l’accento su improtanti temi come discriminazioni e il rispetto delle tante differenze».
(La Gazzetta di Modena) In un partito come quel Democratico che si propone di parlare a tutti gli ambienti e categorie sociali, non potevano mancare i gay, le lesbiche e i transessuali che hanno deciso di aderire alla nuova formazione. Anche a Modena è stato compiuto questo passo formale, attraverso la costituzione del gruppo Lgbt, acronimo per indicare appunto lesbiche, gay, bisessuali e transessuali costituito da ex Ds e Margherita che nel Pd vedono la miglior sede per continuare la lotta contro le tante discriminazioni e per l’educazione alla diversità.
«Il nostro intento - spiegano i portavoce Scanavini e Garutiò- è quello di mettere l’accento sui temi del rispetto delle differenze come valore fondante della civiltà umana, dei diritti civili, della laicità, contro ogni forma di discriminazione anche sessuale o legata all’identità di genere. Siamo convinti che il PD sia il luogo più indicato per batterci su queste problematiche, confrontandoci anche con esperienze e culture diverse, sui reali bisogni dei cittadini».
Da qua si propongono di portare avanti azioni concrete per «una seria legge contro ogni discriminazione, anche sul posto di lavoro, per una politica responsabile sull’educazione alle diversità e alla sessualità, sull’uguaglianza giuridica per le famiglie omosessuali e conviventi, sulla promozione del diritto alla salute per le persone Lgbt, la modifica delle leggi sul cambio di sesso ed una legge condivisa riguardo alla fecondazione assistita. Sono gli obiettivi del movimento Lgbt italiano ed internazionale, e sono i nostri obiettivi».
Invitano quindi tutte le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender, e coloro che hanno a cuore la costruzione di un paese laico civile e democratico «a condividere questo impegno, aiutandoci a costruire e rinnovare la nostra società sia a livello locale che nazionale. - spiegano - Per essere all’altezza delle sfide che si è posto, il Pd dovrà avere come principi guida l’estensione dei diritti di cittadinanza e la laicità dei processi di decisione. Siamo consapevoli delle difficoltà che incontreremo. Conosciamo la fatica di abbattere pregiudizi, contrastare inerzie e pigrizie, superare veti ideologici e vuoti programmatici. Abbiamo ben presenti le resistenze conservatrici presenti nel Paese e nello stesso centrosinistra. Sappiamo che le ritroveremo anche nel nuovo partito. Ma allo stesso tempo e, anzi, a maggior ragione, pensiamo che questa sia la frontiera più avanzata in cui spendere le nostre energie per la costruzione delle riforme necessarie al paese».
lunedì 3 marzo 2008
A Modena gay e trans per il Pd.
Etichette:partito democratico
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