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giovedì 3 aprile 2008

Alla ricerca del voto gay. Boselli e Bertinotti firmano il patto di Arcigay.

Enrico Boselli per il Partito Socialista e Fausto Bertinotti per la Sinistra Arcobaleno hanno siglato quest' oggi il Patto proposto da Arcigay che ricalca la piattaforma rivendicativa del movimneto lgbt italiano ed approvato l'anno scorso in occasione del gay pride. Il patto è indirizzato a tutti i candidadti premier delle prossime elezioni.
Il Patto composto da nove punti proposti intendono garantire "alle coppie dello stesso sesso parità di diritti rispetto alle coppie ed alle famiglie tradizionali, con il sostegno della parità dei diritti, attraverso l'estensione del matrimonio civile o istituto equivalente".
Il documento inoltre precisa che "nel rispetto delle differenti modalità di legami sentimentali, ed in linea con ciò che è avvenuto in Europa, è inoltre necessaria la creazione di istituti differenti e distinti dal matrimonio che prevedano il riconoscimento giuridico pubblico delle unioni civili".
Il patto sottoscritto richiede inoltre "un'apposita legge sul tema della responsabilità genitoriale dei partner di fatto, anche dello stesso sesso, nell'interesse delle migliaia di figli di lesbiche e gay presenti nel paese; una legge contro ogni forma di discriminazione per orientamento sessuale ed identità di genere".
Altri punti qualificanti della piattaforma la richiesta di revisione della legge 164 del 1982 sul cambiamento di sesso, per consentire il cambio anagrafico di nome proprio e identificativo di genere senza l'obbligo di intervento chirurgico genitale, la gratuità delle terapie necessarie alla transizione di genere e che si affronti il tema dell'intersessualismo; la profonda modifica della legge 40 sulla fecondazione medicalmente assistita.
Il presidente nazionale Arcigay, Aurelio Mancuso, commenta infine "la curiosa presa di posizione dei Radicali Italiani che non intendono firmare il patto da noi proposto perché non usi a sottoscrivere documenti provenienti da associazioni o gruppi sociali. Questa improvvisa e prudenziale posizione ci sembra un po' stonata, comunque confidiamo che in futuro, al di la delle altre collocazioni delle liste radicali nelle liste elettorali, i deputati pannelliani siano protagonisti delle battaglie civili e di libertà del movimento lgbt italiano".

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