(Il Plog) Un'ombra si aggira per la politica italiana: è il Partito Socialista, sintesi delle frattaglie ex-socialiste sparse in tutto lo scacchiere politico (dal Pd al Pdl) riunite sotto l'egida del valoroso Boselli. Ma non voglio parlare del partito in sè oppure del suo programma, peraltro largamente condivisibile. Voglio parlare solo del suo destino. Le possibilità davanti a questo nuovo soggetto politico sono due: o superare il muro del 4% alla Camera, oppure morire, sfaldarsi al sole come una rosa appassita. La prima possibilità è a dir poco ostica, tanto che Luigi Crespi, ex-sondaggista di Berlusconi e ora spin-doctor di Boselli, nei suoi sondaggi stima il Ps solo al 2%. Ora, i miracoli elettorali possono sicuramente avvenire, ma, in quanto miracoli, sono al di fuori della razionalità umana e io non sono fornito di un modello più avanzato di razionalità. Quindi prenderò in considerazioni l'altra possibilità: la morte del Ps. Essa però in diverse modalità: dissolvimento o assorbimento. Un principio di dissolvimento si verificherà subito dopo la sconfitta: i dirigenti del Ps, provenienti o dall'area ex-Pd o dall'area ex-Cdl ritorneranno, per così dire, all'ovile. Si avranno dei casi eclatanti a livello nazionale e molti silenziosi transfughi a livello locale. L'entità di queste dipartite dipenderà ovviamente dalla linea politica tenuta dalla dirigenza e soprattutto dalla ancora non sperimentata solidità di un gruppo dirigente appena formato. Nel caso il Ps non si dissolvesse la dirigenza si troverebbe di fronte un vicolo cieco: senza parlamentari, quindi senza visibilità e finanziamenti pubblici. Si dovrà dunque optare ad un avvicinamento o al Pd o alla Sinistra. In entrambi i casi la decisione sarà difficile a prendersi: il Pd ha una politica economica simile a quella del Ps, ma in campo di laicità ha posizioni molto più "moderate". Per di più il Pd potrebbe anche richiedere il semplice assorbimento di una forza che ha costruito la propria campagna elettorale sull'aspra critica verso Veltroni e il suo progetto "neocentrista". Con la Sinistra, invece, avrebbe problemi in campo economico, e, soprattutto, una grande distanza fra le varie basi, una legata in gran parte al compianto Psi craxiano e una legata alle figure ex-comuniste e (più di quanto si pensi) a un'ideologia radicale. Insomma, solo il tempo potrà dire come andrà a finire, ma per il Partito Socialista si preannuncia una maro, amaro destino.
Tante care cose.
mercoledì 2 aprile 2008
L'amaro destino del Ps.
Etichette:enrico boselli,partito democratico,socialisti
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