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domenica 13 aprile 2008

Il Partito socialista coglie il Gesù laico.

(Sfera pubblica) Il simbolo del partito marchia subito il messaggio dello spot per indicare sin dai primi secondi l’obiettivo. Poi qualche nota di chitarra elettrica prelude alla sequenza che mostra il primo piano di Gesù Cristo (del film di Zeffirelli) con la voce fuoricampo che dice “È lui il primo socialista della storia”. Il video del Ps si appropria di una figura, solitamente vicina alle aree politiche di centro o di destra. L’operazione comunicativa messa in atto dal Partito socialista punta, quindi, a riattivare una comune credenza, molto radicata tra gli elettori giovani (e laici), riguardo al ruolo storico di Gesù di Nazareth.

Umanesimo. Il valore dell’immagine di Cristo, nello spot, è slegato da una visione religiosa, a cui si antepone un approccio umanistico. Dunque, Gesù non viene rappresentato come il figlio di Dio venuto in terra, bensì come un uomo in grado di lanciare messaggi di pace e fratellanza, esponendo tesi di egualitarismo. Il Ps coglie questa affinità riguardo all’egualitarismo per appropriarsi nel video dell’icona sacra del cristianesimo, osservata a ammirata nella sua versione laica.

Cerchio. Il video invita a “chiudere il cerchio”, ossia a completare il percorso socialista che sarebbe stato avviato da Gesù Cristo. La strategia comunicativa punta a enfatizzare le elezioni, tanto da richiamare un personaggio storico fondamentale nella cultura occidentale e particolarmente nella cultura italiana. Il passaggio semantico, tuttavia, appare troppo forzato e non riesce a colpire lo spettatore, che coglie il nesso della “chiusura del cerchio” con un po’ di perplessità.
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